Rubriche: Quando la storia diventa un libro giallo
[15] Alberto Odone
Mi piace molto fare ricerca e ci sono periodi storici, come quello che ho scelto per questo romanzo, che hanno potenzialità narrative maggiori di altri. Oltretutto lo Ieri è uno specchio in cui scorgere, a tratti anche più chiaramente, elementi dell’Oggi
Leggi[14] Maurizio De Giovanni
Tra i Bastardi, il mio preferito è forse Francesco Romano, un uomo profondamente buono che ha problemi a dominare la rabbia e che per questo rischia di perdere tutto il suo mondo.Tra i personaggi del mondo di Ricciardi senz'altro il brigadiere Maione, con cui condivido un profondo senso della paternità
Leggi[11] Andrea Franco
Tutto nasce dai libri.
Anni fa comprai un bellissimo volume sulla seconda repubblica romana e mi innamorai di luoghi ed eroi di queste vicende.
Quando ho dovuto scegliere un periodo per questo nuovo personaggio, monsignor Verzi, ormai il periodo aveva scelto me.
[10] Ben Pastor
In occasione della pubblicazione in una nuova veste, da parte dell'Editrice Sellerio, di “Lumen” e “Luna bugiarda” e dell'ultima indagine di Martin Bora, “La strada per Itaca”, Ben Pastor ha voluto rispondere ad alcune domande che le ho posto
LeggiAnno Domini. L'intervista
Un volume che contiene opere dei massimi esponenti italiani del genere come: Alan D. Altieri, Alfredo Colitto, Danila Comastri Montanari, Franco Forte, Giulio Leoni, Valerio Massimo Manfredi e Carlo Martigli, A cui sono affiancati lavori di Fabio Ancarani, Scilla Bonfiglioli e Lorenzo Fontana, tre esordienti
Leggi[9] Marco De Franchi
Il noir, ad esempio, secondo me è più un modo di raccontare che una struttura narrativa. Se è la disperazione che fa muovere i personaggi, disperato deve essere anche lo stile
Leggi[8] Lorenzo Beccati
"Per la tv bisogna scrivere in modo diretto e spesso per dialoghi, cercando la giusta sintesi e comporre per immagini. Nella narrativa preferisco esprimermi per emozioni. Riflettendoci, ci sono più analogie che differenze"
Leggi[7] Angelo Marenzana
Scrivere innanzitutto per se stessi, senza scimmiottare altri, e allo stesso tempo con l’umiltà di saper modificare là dove l’essere troppo se stessi rischia di diventare qualcosa di narcisistico
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