Rubriche: Marche funèbre d'une Marionnette
Michele Stratico
Un musicista misteriosamente dimenticato
LeggiAntonio Smareglia
Grandi personaggi ammirarono la maestrìa nel contrappunto del compositore di Pola, tuttavia le sue opere non sono riuscite ancora a diventare popolari, anche se James Joyce profetizzò che "Smareglia sarà ricordato per secoli dopo la sua morte”
LeggiIl fratello maggiore di Mozart, ossia il Don Giovanni di Gazzaniga
La musica, se quella di Mozart è sublime, quella di Gazzaniga è piacevolissima e ricca di genuina genialità
LeggiGiornovichi o Jarnovic o Jarnovick?
Siciliano di Palermo? Siciliano di Ragusa? O dalmata di Ragusa? O croato di Dubrovnik?
LeggiGiuseppe Maria Puppo
Compositore e violinista lucchese
LeggiMichele Novaro - Il più ascoltato, il meno conosciuto dei musicisti italiani
Michele Novaro (Genova 1818 - 1885). Nacque il 23 ottobre 1818 a Genova, dove studiò composizione e canto. Nel 1847 è a Torino, con un contratto di secondo tenore e maestro dei cori dei Teatri Regio e Carignano. Convinto liberale, offrì alla causa dell'indipendenza il suo talento compositivo, musicando decine di canti patriottici e organizzando spettacoli per la raccolta di fondi destinati alle imprese garibaldine. Di indole modesta, non trasse alcun vantaggio dal suo inno più famoso, neanche dopo l'Unità. Tornato a Genova, fra il 1864 e il 1865 fondò una Scuola Corale Popolare, alla quale avrebbe dedicato tutto il suo impegno. Morì povero, il 21 ottobre 1885, e lo scorcio della sua vita fu segnato da difficoltà finanziarie e da problemi di salute. Per iniziativa dei suoi ex allievi, gli venne eretto un monumento funebre nel cimitero di Staglieno, dove oggi riposa vicino alla tomba di Mazzini.
LeggiIl fantasma nella cabina
Musica di Marco Betta, libretto di Rocco Mortelliti, da "Il commissario di bordo" di Andrea Camilleri
LeggiAldo Finzi, la Musica e la persecuzione
Non solo non vide rappresentata la sua opera, ma dovette scappare in continuazione, nascondersi, liberato dietro pagamento, pedinato, tenuto sempre sotto tiro
LeggiA proposito della sigla della mia rubrica
E’ un brano facile a fischiettare e a canticchiare, perché è molto orecchiabile. Ma, se lo si ascolta profondamente, è anche un pezzo che fa venire i brividi
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