Rubriche: The View from the Edge
[11] BAMBINO 44
Incubo rosso, inferno bianco, assassini neri
Leggi[10] Giuseppe Genna’s “Hitler”
La mappa definitiva del Male umano
Leggi[9] Danilo Arona's Finis Terrae
La nuova frontiera della spy-story
Leggi[8] Gangland Blues
La nuova trincea del Professionista
Leggi[7] Doktor DOOM!
ovvero Prenda queste due aspirine (al cianuro) e mi chiami domattina (dall’inferno)
Leggi[6] Apoteosi Rosa!
Alan D. Altieri si confessa e leva la maskera! (Buon pesce d'aprile!!!)
Leggi[5] Noi saremo tutto. Spiazzare tutto e tutti
What’s up, folks? Proprio quando magari cominciavate a sperare che il vostro lupo mannaro si fosse eclissato definitivamente, eccolo che rispunta fuori al sorgere della luna nera, artigli, zanne e computer al veleno.
Due parole di spiegazione sulla mia stasi criogenica.
Dall’ultima visione dal limite (“Donnie Darko”), sono rimasto in immersione non profonda ma abissale lavorando albe, notti e week-end a, you guessed it!, “Magdeburg 2/La Furia”. Si tratta del libro centrale della mia famigerata trilogia ambientata nella doppiamente famigerata “Guerra dei Trent’Anni”. Well, it’s done. Se con “L’Eretico” ve la siete spassata al primo cerchio dell’inferno, con “La Furia” si va dritti al sesto cerchio. Più giù di lì c’è solamente il settimo cerchio, con Satana in persona. But that’s another story...
Come sapete, preferisco non anticipare troppo. “La Furia” è comunque il lavoro più complesso in assoluto che abbia mai affrontato in ormai venticinque anni (Ack!...) di avventure nell’immaginario. Botti, spari, duelli, crudeltà, complotti, demenza, intrigo, insomma c’è n’è di ogni. “Magdeburg 2/La Furia” arriva in libreria alla fine di Aprile 2006, Corbaccio Editore.
Ringrazio tutti voi per la pazienza allo sproloquio. In particolare, per il loro sostegno non-stop durante questi mesi in trincea, Stefano di Marino, Gianfranco Nerozzi, Mauro Smocovich, Marina Belli, Fabio Novel. Hey, guys, you’re the best!
[4] Donnie Darko ovvero Count-down to Armageddon
Forse quel 2 ottobre 1988 è davvero The Last Good Day, l’ultima buona giornata, prima che calino le tenebre del sonno della ragione
Leggi[3] Avalon ovvero Il crepuscolo (virtuale) degli dei (digitali)
OKKKey, okKKKey. Nel mio ultimo passaggio on the edge ho gettato ossido di uranio nell’acquedotto di “Sin City” e ho bruciato sul rogo un paio di icone malamente taroccate, alias Quentin “il Fasullo” Tarantino e Robert “la Frode” Rodriguez. Piu’ di qualcuno non mi ha perdonato. Sorry, bozos: è uno sporco lavoro ma qualcuno deve pur farlo. And, guess what, I’m just the man for the dirty job.
Questa volta, in pieno rovesciamento di fronte estremo, sono a tessere le lodi più che sperticate di un autentico diamante oscuro, un film destinato – a mio parere - a diventare un vero e proprio classico del limite. Questa volta, parlo di AVALON, il primo live action diretto da Mamoru Oshii, il tutt’altro che dimenticato ideatore/profeta di quello straordinario manga animato nipponico che e’ “Ghost in the Shell"
[2] Sin City? Wrong: S**t City
Provocazione di apertura: extreme prejudice. Chi di voi conosce “Apocalypse Now” in originale sa esattamente a che cosa fa riferimento l’espressione di cui sopra. In questa specifica view from the edge, il mio estreme prejudice si scarica pressoché per intero sul mascellone di Quentin Tarantino
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