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2008. 2° classificato
Prima o poi il momento di far vedere il sangue arriva
Leggi61. Pseudobiblia da citazione 1
Fenomeno comune, nel mondo dei “libri falsi”, è quello di inventare titoli al solo di scopo di citarli a mo’ di epigrafe: eccone alcuni casi, a partire dal Re incontrastato delle false epigrafi...
Leggi60. Due libri contagiosi
Che i libri "contagino" i lettori è verità antica, ma ci sono casi in cui si può parlare addirittura di un vero contagio virale, che abbia effetti anche sul corpo oltre che nella mente. Ecco due casi eclatanti
LeggiQuella notte alla Diaz. Una cronaca del G8 a Genova
A volte speriamo di lasciare un segno del nostro passaggio su una superficie; a volte scegliamo di non farlo. A volte non troviamo il modo e in alcuni casi qualcuno ha il potere di cancellare le nostre tracce.
Difficile dire quale sia la superficie adatta per lasciare quell’orma, affinché rimanga visibile a lungo e mantenga i suoi contorni quasi integri. Il fumetto è dotato di quel poter dire e si presenta come una delle superfici possibili perché è in grado di superare i limiti spesso sommessamente imposti all’atto creativo e al suo fruitore. Sono i testimoni, coloro che dovrebbero portare nello spazio e nel tempo - oltrepassando confini fisici, sociali, culturali e linguistici - la traccia della propria esperienza, se è vero che possiamo arrivare in luoghi diversi e ovunque solo attraverso lo sguardo di altri e altri ancora.
Berselli ha fatto la cosa giusta
Alessandro Berselli, bolognese, classe 1965, ha iniziato la sua attività come umorista nel 1991, con apparizioni al Maurizio Costanzo Show e varie collaborazioni, tra cui per le riviste Comix, L'Apodittico, e il sito Giuda. Successivamente è cominciata la sua attività letteraria: ha pubblicato diversi racconti su antologie, oltre a quattro romanzi: Storie d'amore di morte e di follia (ARPANet, 2005), Io non sono come voi (Pendragon, 2007), Cattivo (Perdisa Pop, 2009) e Non fare la cosa giusta (Perdisa Pop, 2010).
LeggiCicatrici di Gianluca Morozzi
Una grande città del Nord Italia. Qui "Cicatrici" (Guanda, 2010) racconta una storia nella storia, una matrioska i cui pezzi più piccoli si inseriscono perfettamente nella scatola madre. Una psicologa che riporta la sua vicenda personale, quando la professione l’ha messa a contatto con un assassino, Nemo Quegg, che le ha riportato – altra matrioska – la sua storia spaventosa, all’interno della quale una ragazza-vittima (e in seguito carnefice) narra una parte della sua vicenda. Con incastri spiegabili col metafisico, con la metempsicosi e coi destini incorciati, il cerchio si apre all’inizio (e si chiuderà alla fine) con un sanguinoso evento avvenuto sessant’anni prima in Irlanda, quando un padre, senza apparente motivo, ha deciso una notte di sterminare la propria famiglia, partendo dalla moglie e dal figlio maschio...
Una grande prova di scrittura e tensione che lascia il lettore col fiato sospeso fino alla fine. Ma anche dopo aver chiuso il libro, quando alcune pagine sospese tra la vita e la sua cessazione tornano in mente, limpide senza pretese escatologiche:
«Siamo morti, signora?».
La signora sorrise di nuovo.
«Le vostre vecchie vite sono terminate, sì. Questo è un luogo di passaggio. Vi è stato concesso un po’ di tempo per riprendervi e salutarvi, prima di tornare nel mondo della carne».
Crimini… italiani? No, meridionali. La storia interrotta
“L’ordinaria follia degli italiani è la continua negazione di verità sulla loro storia: dal Risorgimento… agli anni di piombo e al sequestro Moro… Come se fossimo un popolo bambino, ritenuto immaturo e incapace di gestire la sua storia al quale bisogna raccontare delle favole.”
LeggiEmiliano Longobardi, da Azuni a Rusty Dogs
Emiliano Longobardi, trentotto anni, sassarese, è libraio e sceneggiatore. Come sceneggiatore ha esordito con Xiola - Primo sangue (coscritto con Antonio Solinas, disegni di Werther Dell'Edera). Ha pubblicato per “Mono” (Tunuè , disegni di Werther Dell’Edera, Elena Casagrande e Gianfranco Giardina), “Killer Elite” n.2 (Alessandro Bottero Edizioni, disegni di Andrea Del Campo e Gianfranco Giardina) e su Donnell&Grace - Blue lights (IDEAcomics, disegni di Massimo Dall’Oglio).
Attualmente scrive "Rusty Dogs" (http://rusty-dogs.blogspot.com
Mano Nera di Al Custerlina
Inserita all’interno di “Vidocq”, la nuova collana di Baldini Castoldi Dalai, “Mano Nera” comincia a Sarajevo, col sangue: la strage provocata dal sequestro di Sanja Karahasan, figlia di un ministro bosgnacco, cui segue, a breve, il rapimento della cugina Nadira. E soprattutto, il furto del tesoro più prezioso della Bosnia-Erzegovina: l’Haggadah di Sarajevo, un antichissimo manoscritto sefardita custodito al Museo Nazionale, pregno di valori non solo valutari.
Mano Nera è un gran bel libro, che scorre via piacevolmente grazie ad azioni avvincenti, personaggi riusciti, mescolati da nazionalità non sempre in convivenza pacifica: serbi, croati, bosgnacchi, ognuno col suo credo: musulmani, ortodossi, cattolici e integralisti. Abbiamo rivolto ad Al Custerlina qualche domanda su questa nuova avventura.
Pentamerone barbaricino
Un paesino della Barbagia è il sottofondo per la messa in atto di una rapina, ma, come spesso succede nella vita, l’imprevisto e l’imbroglio sconquassano i piani. Un fuoco incrociato, un fiume di sangue, e dentro la banca si ritrovano in quattro: i rapinatori Tinteri e Cadena, un imbelle impiegato e una distinta dottoressa. Passano le ore e, mentre il mondo esterno si dimostra sempre più indifferente al fatto, nei cinque giorni di “assedio” i protagonisti si confessano: i “banditi” narrano di pastorizia, faide e sangue, la donna di mistero e satanismi.
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