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Io & Bond [09] La spia che mi amava
A metà degli anni ’70 Roger Moore era, indiscutibilmente, il nuovo Bond. “La spia che mi amava” rappresentò un rilancio e, rivedendolo oggi, c’è da comprenderne la ragione
LeggiIl tempo dell'innocenza
«Oggi il tuo vecchio amico [...] si è sparato in testa. Dopo i fatti dell’86 era rimasto traumatizzato. Aveva abbandonato gli studi senza prendere la maturità. Non lavorava. Se ne stava tutto il giorno sdraiato come una lumaca nella sua stanza, ad ascoltare musica New Age e giocare alla PlayStation.»
LeggiIo & Bond [07] Una cascata di diamanti
Il film arriva al termine di un decennio in cui l’azione e l’avventura erano filmate in modo differente. Occorre un occhio nuovo per catturare i giovani spettatori
LeggiUna giornata di ruggine e ossa
Dopo l’imperdibile Il Profeta ecco un altro film di Audiard da non lasciarsi sfuggire
LeggiIo & Bond [06] Servizio segreto
Era un film anomalo. Oltre ad avere praticamente un’unica ambientazione preponderante c’è il cambiamento di volto del protagonista, che in più si sposava e sembrava più impegnato in una commedia sentimentale che in una missione di spionaggio
LeggiIl codice Dante, intervista a Daniele Maria Pegorari
Daniele Maria Pegorari (1970) è autore del Vocabolario dantesco della lirica italiana del Novecento (2000) e curatore (con F. Tateo) della Lectura Dantis Contesti della Commedia (2004), nonché redattore della voce Dante nel Dizionario gramsciano 1926-1937 (a cura di G. Liguori e P. Voza, 2009). Dal 2007 è responsabile della sezione ‘Dante contemporaneo’ della rivista internazionale di studi «Dante». Dopo aver insegnato Filologia e critica dantesca a Bari e Foggia, oggi è docente di Letteratura italiana contemporanea nell’Ateneo di Bari. Ha pubblicato tre volumi su Luzi, due antologie di poesia del Novecento (Metrica dei giorni e Puglia in versi), Dal basso verso l’alto. Studi sull’opera di Lino Angiuli (2006), Critico e testimone. Storia militante della poesia italiana 1948-2008 e infine l’edizione dell’Uebi Scebeli di V.C. Basile e Les barisiens. Letteratura di una capitale di periferia 1850-2010, apparsi entrambi per Stilo nel 2010. Dirige il semestrale militante «incroci» (con L. Angiuli e R. Nigro) e alcune collane di ricerche e testi.
LeggiIo & James Bond [05] Si vive solo due volte
Innegabilmente il fascino del film sta nei colori, nei paesaggi giapponesi, nella pioggia di ninja che cala nella caldera del vulcano spento. Un grandissimo divertimento quindi anche se, è innegabile, si nota che un ciclo sta per finire.
Leggi08. Col ferro e col fuoco
Il boom moderno dei vari CSI, RIS e via dicendo costringerà assassini e scrittori a modernizzare l’attrezzeria. Ma prima, per molti decenni, a farla da padrone saranno invece proprio i soliti mezzi sicuri e collaudati della tradizione
LeggiDarcy van Poelgeest parla del suo ultimo film, CORVUS
Il produttore canadese Darcy van Poelgeest ci parla del suo ultimo progetto, il film noir CORVUS, che vede tra i protagonisti Ian Tracey (Intelligence, The 4400) e Sara Canning (The Vampire Diaries, Supernatural, Primeval New World). E racconta un po' di sé.
LeggiSacha Rosel e i Fiori nell'ombra
Credo che entrambe le tradizioni, sia quella occidentale che quella cinese, siano concentrate sul possibile legame che può crearsi fra i vivi e i morti, o per le meno tra i vivi e le presenze oscure che popolano il mondo parallelamente alle nostre. La differenza sta nel modo di concepire queste presenze
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