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Io & James Bond [15] Zona pericolo
È strano vedere un Bond che si muove tra scenari della Guerra fredda e l’invasione dell’Afghanistan a pochi anni dalla caduta dell’URSS e dalla fine dell’occupazione stessa
LeggiSkyfall: una visione contraria
Questo film ricorda certe operazioni di “finanza creativa” dove si distrugge un patrimonio acquisito nel tempo per ottenere un modesto risultato immediato, senza pensare al futuro. “Skyfall” azzera tutti gli sforzi fatti con “Casino Royale”, film imperfetto ma coraggioso
LeggiIo & James Bond [14] Bersaglio mobile
Il buon Roger Moore ha proprio raggiunto i limiti di età e con il viso “tiratissimo” ce la mette tutta per sedurre e agire come un ragazzino
LeggiIo & Bond [13] Octopussy
Rivedendolo resta l’impressione di una sceneggiatura compatta, ben girata che non si attarda troppo in discorsi e mescola bene azione e investigazione
LeggiIo & Bond [12] Solo per i tuoi occhi
Il “giocattolone” tiene e, se pure stia andando in controtendenza con il cinema d’azione degli anni ’80, soddisfa i suoi fan più che nell’episodio precedente
LeggiIo & Bond [Special] Skyfall
Cambiare tutto per non cambiare niente? Forse. E forse no. Bond soffre, suda, sanguina. Sbaglia il bersaglio. Eppure, come nei versi di Tennyson che M cita: «è pronto a non cedere mai»
LeggiIo & Bond [11] Moonraker
Alla fine un Bond di passaggio in cui il dato rilevante è proprio il transito da sceneggiature spettacolari ma abbastanza credibili a storie più labili al servizio dell’effetto speciale
LeggiScrittori e spionaggio
Carrellata di scrittori celebri che hanno saputo fondere lo spionaggio letterario con quello reale
LeggiIo & Bond [10] L'uomo dalla pistola d'oro
La trama è ben congegnata con tante trovate tecniche, ma non mancano inseguimenti e scazzottate. Persino l’immagine marziale che ne scaturisce è affascinante nella sua imperfezione
LeggiIo & Bond [09] La spia che mi amava
A metà degli anni ’70 Roger Moore era, indiscutibilmente, il nuovo Bond. “La spia che mi amava” rappresentò un rilancio e, rivedendolo oggi, c’è da comprenderne la ragione
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