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046 Action Writer o Post Noir?
Scrivevo storie di spionaggio, nere, d’avventura e- ai tempi- molta cronaca sportiva legata agli sport del ring. Un collega si definiva ‘sport writer’, perciò decisi che, essendo l’azione una parte integrante del mio modo di raccontare, quell’ ‘action writer’ mi si addiceva
Leggi045 Draghi rinati
Il filone cinematografico ripreso dalla cultura popolare fantastico- marziale dal cinema cinese (da Shanghai dai tempi di ‘Red Lotus Monastery’, 1928 e poi a Hong Kong negli anni 60/70 dalla Shaw Brothers) raccontava solo tangenzialmente storie a sfondo storico ma imponeva una dose massiccia di magia e sovrannaturale
Leggi01. Fratelli di sangue e Signori della Guerra
I film di arti marziali di Hong Kong, sin dalla loro nascita, sono sempre stati attenti al gusto per la narrazione di reali eventi storici, gettando semi per futuri raccolti
LeggiLuigi Spagnol, autore de “La Signora della notte”
Luigi Spagnol si è prestato a rispondere a questa intervista che verte sul suo primo romanzo, “La signora della notte”, pubblicato da Edizioni Piemme: un thriller intenso, che procede a ritmo serrato, con interessantissimi riferimenti storici e la scrittura limpida, decisa, a tratti filmica, di chi con la scrittura lavora già da anni
LeggiCastle, un detective tra li righe
Cambiano i tempi e cambiano gli scrittori di mystery. Arriva Richard Castle, l’erede di Jessica Fletcher
LeggiLa candela nella tomba e i fenomeni letterari cinesi
Dopo il compasso, la polvere da sparo, perfino gli ombrelli, la cultura cinese non poteva che sostenere di avere anche inventato un genere letterario, ovvero il giallo. Fin da tempi antichissimi i cinesi hanno mostrato un interesse peculiare per vicende a carattere legale-poliziesco
LeggiBruxelles e la storia, intervista a Patrizia Debicke
Intervista a Patrizia Debicke, scrittrice di romanzi storici, cittadina lussemburghese ma soprattutto europea, collaboratrice di MilanoNera
LeggiGli eroi di Segretissimo. Nick Carter
N3 Sterminio per gli intimi, è forse il personaggio che maggiormente presenta legami con la tradizione narrativa d’intrattenimento dei tempi passati
LeggiGiulio Leoni
Per me non esiste il terrore della pagina bianca, se con questo si intende quel tempo più o meno lungo in cui le idee razzolano vaghe e indistinte, in attesa di precipitare in una qualche forma spendibile. Quello semmai è un periodo di attesa denso di frequentazioni e di incontri, di meravigliose aspettazioni, di sogni e di riconciliazione con il mondo che ci circonda e che per forza di cose abbiamo trascurato nei tempi ossessivi della scrittura.
No, il terrore comincia quando l’idea si è formata, e mi splende davanti con il tragico biancore di Moby Dick. Perché so che da quel momento non ci sarà altro che il tormento della scrittura, ore e ore a cercare di dar forma soddisfacente all’idea che in quel momento mi possiede