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L’uva aspra del Toni
Catturato nella magia di un vecchio memoriale, Antonio si muove in un labirinto di "radici" in cui la linea di demarcazione tra i vivi e i morti diviene sempre più labile. Pubblichiamo un'intervista all'autore
LeggiSe i morti non risorgono
Nella Berlino hitleriana una nuova avventura di Bernie Gunther costretto a lasciare la Omicidi per i suoi aperti sentimenti antinazisti
LeggiI figli degli angeli caduti
Il manoscritto di Voynich, conosciuto anche come il Libro dei morti, cela forse un terribile segreto e la Santa Sede lo vuole distruggere. Ma chi sono i misteriosi personaggi che gravitano intorno a questo manoscritto?
LeggiLa madre di Dio una notte lasciò Alex, e ci mostrò come vivono i morti
A febbraio Meridiano Zero di nuovo sugli scaffali
LeggiL'amore al tempo del noir
Un volume edito da Robin edizioni e a cura di Elisabetta Mondello raccoglie gli atti di Roma Noir 2009
LeggiL'amore ai tempi del noir
Presso la Fiera della piccola e media editoria si svolgerà la rpesentazione degli atti di Roma Noir 2009. Intervengono Elisabetta Mondello, Mattia Carratello, Maria Rosa Cutrufelli e Saverio Simonelli
LeggiGlenn Cooper in Italia
L'autore del romanzo La biblioteca dei morti (Edizioni Nord) sarà a Milano
LeggiKnight Rider
Un sequel riporta in vita Kitt, la macchina più computerizzata di tutti i tempi
LeggiLa biblioteca dei morti
Non c'è alcuna speranza per l'umanità, il nostro destino è scritto e conservato nella "biblioteca dei morti"
LeggiGiulio Leoni si racconta
"Per me non esiste il terrore della pagina bianca, se con questo si intende quel tempo più o meno lungo in cui le idee razzolano vaghe e indistinte, in attesa di precipitare in una qualche forma spendibile. Quello semmai è un periodo di attesa denso di frequentazioni e di incontri, di meravigliose aspettazioni, di sogni e di riconciliazione con il mondo che ci circonda e che per forza di cose abbiamo trascurato nei tempi ossessivi della scrittura.
No, il terrore comincia quando l’idea si è formata, e mi splende davanti con il tragico biancore di Moby Dick. Perché so che da quel momento non ci sarà altro che il tormento della scrittura, ore e ore a cercare di dar forma soddisfacente all’idea che in quel momento mi possiede" (Giulio Leoni)