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Interno Argentino
Alberto Ongaro è nato a Venezia, dove vive. Narratore, giornalista, sceneggiatore di fumetti, è autore di diversi romanzi, tra cui La partita (Premio SuperCampiello), L’ombra abitata, Hollywood Boulevard e La strategia del caso. Con Piemme ha pubblicato Il segreto dei Ségonzac, Rumba, La taverna del Doge Loredan, Il segreto di Caspar Jacobi, Il ponte della solita ora, La versione spagnola, Un romanzo d’avventura e La maschera di Antenore.
Con questo libro ha vinto, nel 1991, il Premio Napoli.Lo abbiamo intervistato sul suo ultimo romanzo, edito da Piemme, “Interno Argentino”.
Intervista a Luigi Romolo Carrino
"Avere un DNA intrecciato con i vicoli di Napoli ti dà - mi pare - una marcia in più. È come se ci fossero altri gradi di visione, è come se – paradossalmente – ci fosse qualcosa da vedere oltre i 360 gradi. In realtà, tutte le volte che la geografia impatta sulla scrittura c’è una marcia in più. Recentemente ho letto molti autori sardi e, sebbene siano diversi l’uno dell’altro, c’è una madre comune, un modo di gestire la frase, un odore delle scritture che si somiglia. Accade anche agli scrittori campani".
Leggi[6] A Taste for Murder. Intervista a Graham Walmsley
Un efficace gioco di narrazione in puro stile Inghilterra anni '30. Ma con una sensibilità tutta moderna...
LeggiSerge Quadruppani
Quando osserviamo quello che succede ogni giorno ci chiediamo “chi c’è dietro?” La realtà è sempre più un giallo. Nero è diventato tutto il sistema e quindi lo scrittore deve descrivere il profitto, la manipolazione, lo sfruttamento. La realtà somiglia alla trama di un noir anche se spesso questa sopravanza la fiction
LeggiUn café con thriller
Giuseppe Pastore, nato ad Avellino, classe 1979, ingegnere in elettronica, ha scelto da anni la scrittura come suo spazio d’elezione: ha raccolto numerosi risultati in premi letterari, ha scritto racconti per antologie e riviste ha pubblicato per Edizioni XII uno studio a quattro mani, insieme a Stefano Valbonesi, “In due si uccide meglio” dedicato al fenomeno delle coppie di serial killer. Di serial killer si è occupato anche per il portale Latelanera.com, come responsabile della relativa sezione. Dal 2008 gestisce ThrillerCafé, uno tra i più frequentati siti tematici dedicati alla narrativa thriller/gialla e true crime.
LeggiAlessandro Cartoni, Io sono la nemesi
Io sono la nemesi, trova la sua collocazione in quella zona franca a metà tra il noir e il racconto di costume. Storie di vendetta (o castigo) o semplicemente storie di eroi fragili e psicotici in collisione col mondo, questa raccolta vuole essere anche un’autobiografia indiretta dei nostri tempi e del nostro paese, sempre più assediato dalla fragilità individuale e dagli imperativi dell’industria del divertimento
LeggiPremio Camaiore, gran finale
Tutti i video della serata finale di Camaiore, svoltasi al Teatro dell’Olivo di Camaiore, dove la giuria popolare ha assegnato a Marco Vichi ventisette voti contro i diciannove andati a Marilù Oliva con “Repetita” (Perdisa) ed i quattro assegnati a Elisabetta Bucciarelli con “Io ti perdono” (Kowalski).
LeggiIntervista a Cristiano Armati
Scrittore ma anche direttore editoriale di Castelvecchi Editore, Cristiano Armati è nato a Roma nel 1974. Nel 2000 ha pubblicato "Location Zero" (Di Salvo Editore), romanzo di formazione a tinte forti ambientato tra Londra, Manchester e Catena, terribile paese a nord di Roma. È stato redattore del settimanale satirico Cuore e ha scritto racconti, articoli e reportage per Addiction, Blow-up, AT Magazine, Cous-Cous. Ha pubblicato "Italia Criminale" (Newton Compton 2006) e la raccolta di racconti "La mattina dopo" (Coniglio editore 2004). Il suo blog è armati.splinder.com
LeggiLa battuta perfetta: intervista a Carlo D’Amicis
La battuta perfetta (Minimum fax, 2010, pp. 364, euro 15) affronta il portato rivoluzionario e devastante della televisione sugli ultimi cinquant’anni del Novecento. Una metamorfosi che il paese ha subìto – e accettato – col beneplacito di un perbenismo ipocrita, esaltandola attraverso la metafora del piacere inteso come verbo. Un’ansia di piacere che, al di là degli aneliti tragici e fatui dei protagonisti, rivela tutto il dramma e la vuotezza di un paese che ha fatto del piccolo schermo, e del business che gli ruota attorno, il vero grande perno educativo della società. Ne abbiamo parlato con l’autore, Carlo D’Amicis, nato nel 1964. Collabora col programma Fahrenheit della terza rete radiofonica della Rai. Ha pubblicato i romanzi Piccolo Venerdì (Transeuropa, 1996), Il ferroviere e il golden gol (Transeuropa, 1998), Ho visto un re (Limina, 1999), Amor Tavor (Pequod, 2003), Escluso il cane (Minimum Fax, 2006; Gallimard 2009), La guerra dei cafoni (Minimum Fax, 2008) e il racconto lungo Maledetto nei secoli dei secoli l’amore (Manni, 2008) e La battuta perfetta (Minimum fax, 2010).
LeggiFiume pagano
“Fiume pagano” (Edizioni Historica) è un libro che non esisterebbe se l’editore – il giovane, preparato e acutissimo Francesco Giubilei – non l’avesse proposto a Laura Costantini e Loredana Falcone, scrittrici consolidate anche nella formula a quattro mani. Giubilei voleva un romanzo che vertesse su Roma, sul mistero, su antichi riti e su ossessioni moderne. Le autrici hanno preso gli ingredienti, si sono messe nella cucina di Lory, hanno miscelato con una buona dose di farro, sale grosso e acqua di fiume. Hannp impastato, lavorato, lasciato lievitare e questo è il risultato: una trama avvincente, ricca di riferimenti storici che si dipana attorno alle morti misteriose di barboni ripescati dal Tevere in tuniche bianche e marchiati sul torace. Prima di essere uccisi sono stati ubriacati con l’assenzio ed è stata fatta loro mangiare la mola salsa, una sorta di ostia pagana. Come questi cadaveri si rapportino ad antichi riti sacrificali collegati col culto della dea Vesta, verrà scoperto a tempo debito mentre i personaggi si muoveranno sciolti lungo le pagine, ognuno calato nella sua parte.
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