Ricerca: «storia-della-tortura»
Loriano Macchiavelli. Sulla nascita del poliziesco italiano
L’idea di base era che le storie affondassero nella contemporaneità del nostro mondo, della nostra società. Fino a quel momento molti autori erano costretti a rifarsi a modelli stranieri, firmare con pseudonimo e tentare imitazioni della letteratura anglosassone e francese
LeggiFEFF 11 - THE STORY OF THE CLOSESTOOL
Un gabinetto può cambiare la visione della vita
Leggi03. Mad Trist
«era una vecchia edizione del “Mad Trist” di Sir Launcelot Canning ed io gli avevo attribuito la qualità di libro preferito da Usher soltanto per dare spicco alla frase: nelle sue scialbe e ridicole lungaggini non vedevo, al momento d’imprenderne la lettura, che cos’avrebbe potuto interessare l’elevata spiritualità del mio amico»
Leggi015 La trappola della paura
Se dagli errori si impara, perché torna in quella casa maledetta? Parliamo di "La casa di Amelia" di Barbara Baraldi
LeggiL'educazione non sentimentale: Nicolai Lilin, siberiano
Un incrocio fra Gomorra ed Educazione di una canaglia, con il tema del primo e l’autobiografia del secondo: Educazione siberiana racconta la giovinezza dell’autore, ritraendo la comunità criminale dei siberiani della Transnistria, ridando vita a un mondo ormai scomparso di fratellanza, rispetto dell’altro e onestà, fra romanticismo e malinconia
Leggi012 Scrivere al nero
La scrittura non è una ‘sezione’ della mia vita. È la mia vita. E comprende vari aspetti della mia esistenza che, a una prima occhiata, potrebbero non sembrare complementari
LeggiIntroduzione. Storie di libri che non esistono
Libri che esistono soltanto nelle pagine scritte degli autori che ne hanno immaginato l’esistenza. È un divertissement letterario, un gioco di specchi in cui un libro esistente parla di un libro inesistente; è anche un escamotage molto valido per dare autorevolezza alle scelte del protagonista di una storia, che agisce non in base al proprio istinto (irrazionale) bensì perché ha trovato “informazioni” su un certo libro (razionale)
LeggiEra tutta un'altra storia
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di Hakan Nesser
En helt annan historia, 2007, Guanda, 2009
Thai Dragons Forever. Gli anni del Eastern
Thailandia ultima frontiera
LeggiElisabetta Bucciarelli. Io ti perdono
Il nome di Elisabetta Bucciarelli è legato alla scrittura. Un legame intenso che contempla la narrativa, la saggistica, il teatro, la televisione e il cinema. La sua sceneggiatura Amati Matti ha partecipato alla 53° Biennale del Cinema di Venezia, l’ultima di Gillo Pontecorvo, ottenendo una menzione della giuria. Ha pubblicato i saggi Io sono quello che scrivo; la scrittura come atto terapeutico, Le professioni della scrittura e una serie di racconti distribuiti tra quotidiani e antologie. É anche giornalista freelance e docente presso laboratori di scrittura. Nel 2005 ha pubblicato il romanzo Happy hour, nel 2007 Dalla parte del torto, entrambi editi da Mursia e nel 2008 è uscita per Babelesuite di PerdisaPop con Femmina De Luxe. La intervistiamo sul suo ultimissimo lavoro, Io ti perdono, edito da Kowalski, in cui Maria Dolores Vergani viene contattata, in qualità di psicologa, da don Paolo, un parroco di un paesino valdostano. Il prete le chiede di sostenere la madre di una bambina scomparsa nel bosco. A questo mistero si affianca quello che la Vergani deve risolvere nel suo territorio: in un’area industriale dismessa vengono trovati i resti di una donna. Va infine aggiunta la losca figura di un tal Trinciacapelli, uno squilibrato che agisce nell’ombra inquietando la città di Milano
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