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Spie & Pasticci
Non sempre il cinema e la narrativa esaltano la professione dell’agente segreto: a volte la demistificano. Una carrellata di incidenti maldestri capitati ad agenti segreti, tanto reali quanto letterari
LeggiTradurre l'incubo [1] La cavalla della notte
Tutti i traduttori, prima o poi, si sono imbattuti nell’incubo del tradurre, ma c’è stato un tempo in cui alcuni italiani si sono trovati di fronte al problema inverso: come tradurre l’incubo, cioè la parola “nightmare”?
LeggiChi era De Pedis e che fine ha fatto Emanuela Orlandi?
Un’inchiesta svela quanto i tentacoli della criminalità abbiano accesso anche in… Vaticano
LeggiLa porta del Paradiso... a Bologna!
Lunedì 21 febbraio, di fronte a una platea numerosa di ascoltatori, si è svolta la presentazione bolognese dell'ultimo romanzo di Alfredo Colitto, "La porta del Paradiso" e noi di Thriller Magazine eravamo lì per immortalare le domande di Giovanni Francesio, direttore editoriale Piemme, e dello scrittore Marcello Simoni. (Riprese di Gabriele Basilica)
LeggiIo & Bond [21] Casino Royale
Bond, alla fine, è sempre Bond. L’ironia, la violenza, la capacità di riprendersi anche dopo le peggiori batoste. È un eroe che ha fatto della lezione adrenalinica di Jason Bourne uno stile di vita
LeggiIo & Bond [20] La morte può attendere
Alla fine un film di successo con una buona dose di spettacolarità, divertimento per tutta la famiglia, qualche accenno a sesso e violenza più spinti stemperati da battute e simili facezie
LeggiIo & Bond [19] Il mondo non basta
C’è un senso di ripetitività proprio nella concezione dell’azione che rende tutto un po’ stantio, come se a gran voce si richiedesse un cambiamento proprio del cast tecnico
LeggiIl tesoro di Göring
La testimonianza di una concezione molto particolare dell’esercizio del potere come estremo mezzo di appagamento dei desideri senza fine di un collezionista
LeggiLa strana morte dell'ammiraglio
4 su 5
di Agatha Christie e A.A.V.V.
The Floating Admiral, 1931, Giunti, 2012
Intervista ad Alessia Gazzola
A me la scrittura della messinese Alessia Gazzola piace molto, per diversi motivi. Mi intriga la storia di Alice Allevi, la sua spensierata ingenuità, la caparbietà, la goffaggine, a volte, nel muoversi in un contesto in cui dimostra, alla fine, grande attenzione – a riprova che la bravura non si espleta sempre nell’immediato. Mi rassicura la competenza dell’autrice – dato, questo, non abbastanza sottolineato dalla critica – nel trattare un argomento delicato come quello della medicina legale e della morte, dalla quale il personaggio subisce un inevitabile gioco di attrazione-repulsione, e in qualche modo questo fascino è compensato da un altro grande dilemma: l’infatuazione.
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