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Morire dal ridere [2] L’altra faccia del cinema noir
Roberto Benigni e la satira sociale
LeggiFranco Limardi
E’ che mi è sempre piaciuto stare a sentire le storie che mi raccontavano; mi deve essere venuta voglia di scrivere per questo, per sentire storie che mi piacessero
LeggiMorire dal ridere [1] L'altra faccia del cinema noir
Monicelli e “I soliti ignoti”
LeggiGiacinta Caruso. Pittori e misteri
Scrivere mi diverte sempre. La parte storica ovviamente è più impegnativa per via delle ricerche e della documentazione, ma non per questo meno appassionante
LeggiMassimo Siviero
L’inquietudine la combattiamo insieme io e il mio narratore con la scrittura e i personaggi che si avvicendano sulla scena di carta. Soprattutto i perdenti mi danno un po’ di coraggio e l’indignazione per continuare
LeggiFrancesco Abate. Il cattivo cronista
Ci sono scrittori che di fronte alla realtà non riescono a distogliere lo sguardo. Ci sono autori che se si esimono dallo scrivere alcune cose viste coi loro occhi, non riescono a dormire
Leggi[8] Lorenzo Beccati
"Per la tv bisogna scrivere in modo diretto e spesso per dialoghi, cercando la giusta sintesi e comporre per immagini. Nella narrativa preferisco esprimermi per emozioni. Riflettendoci, ci sono più analogie che differenze"
Leggi[7] L'Ombra del Thriller (Magazine)
Dopo la pubblicazione di due puntate di "Ho incontrato un'ombra" sento il bisogno d’intervenire per un motivo unico: vedo che, finora, non ci sono stati commenti. Né positivi né negativi. Il pubblico del sito non ha manifestato la sua opinione. Io vorrei conoscere il motivo di tale assenza e ho un solo mezzo per farlo: scrivere e fare domande. Soprattutto per capire, al di là della questione particolare e personale, chi sono i lettori - o si dice fruitori? - di questo sito e forse di tutti i siti specializzati nel giallo e nel mistero
LeggiIppolita Nigris Cosattini. Far East, Udine
Direttamente dall'ufficio stampa del Festival del cinema asiatico, una panoramica sulle ragioni che hanno portato all'esistenza e alla crescita di questa fantastica vetrina sull'estremo Oriente nel nord est italiano
LeggiAndrea Carlo Cappi
Credo che molti scrittori pubblichino libri perché quello che sentono e pensano sia condiviso e possibilmente amato dal pubblico. Carenza affettiva? Probabile. Di sicuro, se il pubblico non amasse quello che scrivo, nessuno mi pubblicherebbe più e non avrebbe più senso scrivere
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