Ricerca: «scrivere-in-giallo-tra-finzione-narrativa-e-denuncia-sociale»
[52] CANADA Cathy Vasas-Brown
Cathy Vasas-Brown, Il metodo della follia, Milano, Mondadori, 2007, “Il Giallo Mondadori”, n. 2919 (ed. or.: Some Reason in Madness, 2004)
LeggiAndrea Carlo Cappi
Credo che molti scrittori pubblichino libri perché quello che sentono e pensano sia condiviso e possibilmente amato dal pubblico. Carenza affettiva? Probabile. Di sicuro, se il pubblico non amasse quello che scrivo, nessuno mi pubblicherebbe più e non avrebbe più senso scrivere
LeggiLia Volpatti
Lo scrivere è un atto di donazione, perché ogni volta dai una parte di te. E ogni volta aspetti il consenso degli altri. Ogni volta ti metti in discussione. Ogni volta è una sfida. Ma so comunque che non potrei fare altro, che non saprei fare altro e questo è il prezzo
LeggiTotentanz 2
Giallo italiano e seconda guerra mondiale - II. Gli autori contemporanei
Leggi[7] Angelo Marenzana
Scrivere innanzitutto per se stessi, senza scimmiottare altri, e allo stesso tempo con l’umiltà di saper modificare là dove l’essere troppo se stessi rischia di diventare qualcosa di narcisistico
LeggiLino Bologna, L'assassino non è un angelo
Alla riscoperta del giallo classico
LeggiTotentanz 1
Giallo italiano e seconda guerra mondiale - I. Gli autori degli anni Quaranta
LeggiSignore e signorine in giallo
Portano nelle storie il loro intuito femminile, la loro delicatezza, la loro dolcezza, il loro acume, la loro sottigliezza psicologica, la loro cultura. Oppure le loro fragilità, i loro fantasmi, le loro incazzature, la loro sessualità, le loro perversioni. Tal’altra vengono semplicemente mascolinizzate fino a perdere quasi completamente i tratti caratteristici della femminilità
LeggiAlda Teodorani
Adoro scrivere, è una parte fondamentale di me. Non ho mai una scaletta da seguire, è un flusso di pensiero e io lo inseguo
Leggi