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Spy Story a fumetti. IR$
Una trama fitta in cui si annodano personali vizi e virtù dal protagonista ai suoi antagonisti. Poi il potere, le sparatorie, il sesso, le indagini cementano il tutto
LeggiSegretissimo Mondadori: novità esplosive
In una serata speciale dedicata alla collana da edicola si è parlato delle novità imminenti: altre sorprendenti anticipazioni e rivelazioni sono state fornite a ThrillerMagazine
LeggiUn febbraio di thriller in TV
Consueto palinsesto di ThrillerMagazine dei migliori film che vedremo su satellite a febbraio, di tutti i colori del thriller
LeggiUn dicembre di thriller in home video
Quale miglior modo di salutare l’imminente fine del 2011 se non facendo il pieno di ottimi thriller in uscita in home video questo dicembre?
LeggiSesso talare: peccato o crimine?
Inchiesta sui segreti ecclesiastici
“L’ordinaria follia è quella della Chiesa che pensa sia possibile limitare la sfera della sessualità. I preti sono vittime prima di essere aguzzini.”
Piazza dell’Unità, intervista a Maurizio Matrone
“Piazza dell’Unità” (Marco y Marcos, 2011) è una storia corale composta da diversi elementi − crimine, droga, sopravvivenza allo stato brado, sesso ma anche amore − e diversi personaggi, tutti riuscitissimi − italiani e cinesi, poliziotti e delinquenti, zingari, russe, marocchini col fascino di Scamarcio. L’autore li mescola sapientemente con imprevisti, traversie, un malloppone da migliaia di euro, e la lettura scorre veloce su una prosa sciolta. Ma grande protagonista del libro è la piazza citata nel titolo, epicentro di una zona più ampia che comprende parte del quartiere in questione, la Bolognina, miscela etnica multiforme apparentemente tranquilla ma dai sottofondi esplosivi. Proprio da lì ho deciso di partire con la prima domanda a Maurizio Matrone, ex- poliziotto ed ora autore a tutto tondo: romanziere, sceneggiatore, saggista.
LeggiParabola del male tra realtà e finzione
“Vallanzasca è stato il figlio del suo tempo… non ha fatto che adeguarsi alla violenza voluta dal potere centrale.”
Intervista a Vito Bruschini
Intervista a Roberta Bruzzone
“Odio, vendetta, sete di controllo/potere, guadagno economico, passioni non corrisposte e psicopatologia sono tra i moventi più diffusi in grado di armare i cosiddetti “grilletti interiori”…”
LeggiQuella notte alla Diaz. Una cronaca del G8 a Genova
A volte speriamo di lasciare un segno del nostro passaggio su una superficie; a volte scegliamo di non farlo. A volte non troviamo il modo e in alcuni casi qualcuno ha il potere di cancellare le nostre tracce.
Difficile dire quale sia la superficie adatta per lasciare quell’orma, affinché rimanga visibile a lungo e mantenga i suoi contorni quasi integri. Il fumetto è dotato di quel poter dire e si presenta come una delle superfici possibili perché è in grado di superare i limiti spesso sommessamente imposti all’atto creativo e al suo fruitore. Sono i testimoni, coloro che dovrebbero portare nello spazio e nel tempo - oltrepassando confini fisici, sociali, culturali e linguistici - la traccia della propria esperienza, se è vero che possiamo arrivare in luoghi diversi e ovunque solo attraverso lo sguardo di altri e altri ancora.