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Ombre nere: il western noir secondo Fabio Novel
Incontro con l’autore del racconto in eBook “L’uomo che uccise Texas Jones”
LeggiA Oracabessa nacque James Bond
Ian Lancaster Fleming dopo pranzo, dormiva almeno un'ora. Verso le 5 tornava nel soggiorno, rivedeva i fogli riempiti la mattina e poi li chiudeva nell'ultimo cassetto, in basso a sinistra, della vecchia scrivania, lì accanto. Su quel mobile massiccio, a tapparella, cinque anni prima l'agente 007 era uscito per la prima volta dalla sua fantasia
LeggiTutto quel nero
5 su 5
di Cristiana Astori
Mondadori, 2011
Cristiana Astori e tutto il suo nero
Incontro con l’autrice del “giallo più nero” dell’anno, da pochi giorni nelle edicole per la collana Il Giallo Mondadori
LeggiCristiana Astori
Le confessioni di Lady Dexter: la donna che traduce i romanzi con protagonista il più celebre serial killer degli ultimi anni
LeggiIl vento porta farfalle o neve
Come si lega il viaggio magrebino di un killer con la più grave tragedia che abbia colpito la Marina mercantile italiana dal secondo dopoguerra, ovvero con quel 10 aprile 1991 in cui la Moby Prince, ancorata a tre miglia dal porto di Livorno, entrò in collisione con la petroliera Agip Abruzzo? Lo svela Francesco Aloe nel suo romanzo Verdenero, “Il vento porta farfalle o neve”.
LeggiQuel Gran Pizzolone di Thor
Machete, Red, Limitless, Cappuccetto rosso sangue e Thor
LeggiAlmanacco dei giorni migliori
"Ho un brutto vizio. Più che un vizio è un tic, da rubricare tra quelli invalidanti. O forse, volendo essere ancora più precisi, è una mania, visto che per tic si intende un disordine del movimento che sfugge completamente al controllo. Io, almeno in teoria, posso governare il mio corpo: è la mente che mi induce a fare quel che faccio, ossia mordere nasi".
LeggiDelitti in treno
4 su 5
di A.A. V.V.
Polillo, 2010
Quella notte alla Diaz. Una cronaca del G8 a Genova
A volte speriamo di lasciare un segno del nostro passaggio su una superficie; a volte scegliamo di non farlo. A volte non troviamo il modo e in alcuni casi qualcuno ha il potere di cancellare le nostre tracce.
Difficile dire quale sia la superficie adatta per lasciare quell’orma, affinché rimanga visibile a lungo e mantenga i suoi contorni quasi integri. Il fumetto è dotato di quel poter dire e si presenta come una delle superfici possibili perché è in grado di superare i limiti spesso sommessamente imposti all’atto creativo e al suo fruitore. Sono i testimoni, coloro che dovrebbero portare nello spazio e nel tempo - oltrepassando confini fisici, sociali, culturali e linguistici - la traccia della propria esperienza, se è vero che possiamo arrivare in luoghi diversi e ovunque solo attraverso lo sguardo di altri e altri ancora.