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Brivido breve: Qualcuno cresce in fretta
Ineffabile, chi le ha distribuite con maestria, aggiunge: – A ciascuno il suo, – piegando un’ombra di sorriso
Leggi2007. 3° classificato
Un sorriso amaro piega la bocca di Luigi. Come sempre, i fatti lo smentiscono: qualcuno che sogna ancora c'è
LeggiLicia Giaquinto racconta l’uomo e le sue nebbie
A qualcuno riesce più che ad altri di ritenersi al sicuro in una casa che pensa di aver edificato su una roccia. Ma spesso basta una goccia d’acqua a corrodere la roccia, e a far precipitare la casa. Il mistero è questa possiblità di precipizio che ciascun uomo intuisce anche quando pensa di poggiare i piedi sul solido
LeggiRacconto: Pelik
Confessiamo d'esserci ricordati di Pelik vedendo all'azione Sweeney Todd, il diabolico barbiere di Fleet Street che fa diventare incubi le notti londinesi. Certo, Pelik si limita ad infestare quelle della Valdera (PI), ma...
Massimo Carlotto, prefando il librettino con le avventure di Pelik, scriveva che “Pelik sembra uscito dalla migliore tradizione del feuilleton, crudele e astuto come Fantomas e con la mania di firmare i suoi misfatti come Zigomar”, certificando anche che “finalmente c'è qualcuno che si è deciso a seguire le orme di Kaminsky e Hiaasen, maestri del poliziesco comico, dove si ride di gusto ma, alla fine, si impara sempre qualcosa”
Tempe Brennan
Occhi nocciola, vivaci, qualcuno avrebbe detto intensi. Qualche zampetta di gallina, sì, ma erano ancora il mio pezzo forte
Leggi[20] Gotico Padano. Intossicato dai gas del Terzo Reich
Nei boschi di Cortina le esalazioni di adamsite, sostanza irritante usata oltre 60 anni fa dall'esercito di Hitler, colpiscono un escursionista.
Nel frattempo gli incappucciati del Ku Klux Kar deviano il traffico per rubare due Saab, un giudice fa "scarcerare" un cane pentito e i gestori delle sale Bingo si disperano. Ormai è estate, e qualcuno sogna il ritorno di Arsenio Cagon, inafferrabile defecatore in pubblico
[3] Avalon ovvero Il crepuscolo (virtuale) degli dei (digitali)
OKKKey, okKKKey. Nel mio ultimo passaggio on the edge ho gettato ossido di uranio nell’acquedotto di “Sin City” e ho bruciato sul rogo un paio di icone malamente taroccate, alias Quentin “il Fasullo” Tarantino e Robert “la Frode” Rodriguez. Piu’ di qualcuno non mi ha perdonato. Sorry, bozos: è uno sporco lavoro ma qualcuno deve pur farlo. And, guess what, I’m just the man for the dirty job.
Questa volta, in pieno rovesciamento di fronte estremo, sono a tessere le lodi più che sperticate di un autentico diamante oscuro, un film destinato – a mio parere - a diventare un vero e proprio classico del limite. Questa volta, parlo di AVALON, il primo live action diretto da Mamoru Oshii, il tutt’altro che dimenticato ideatore/profeta di quello straordinario manga animato nipponico che e’ “Ghost in the Shell"
[1] PugliEstrema. Nonnette sgozzate
Cominciamo da un caso affascinante, che diede a molti pseudo-studiosi la possibilità di raccontare di tutto e di più. Se qualcuno avesse conosciuto davvero la regione di cui parlava, le sue usanze, i suoi concetti di socialità e più in generale la way of life delle pugliesi di cui si parlava… si sarebbero risparmiate tante inesattezze… e forse si sarebbe anche risparmiato del tempo prezioso. In una indagine, in fondo, risparmiare tempo non è mai male!
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