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L'ingenuità delle opere fallite
4 su 5
di Hugues Pagan
Meridiano Zero, 2005
[1] Il noir normalizzato?
C’è una profonda differenza tra giallo e noir. I personaggi e i temi del giallo e del noir sono molto diversi tra loro
LeggiUn gioco da ragazze
5 su 5
di Andrea Cotti
Colorado Noir, 2005
[12] Segretissimo Italiano 8. Massimo Mazzoni
Dopo un po', rimetto mano al dossier "Segretissimo Foreign Legion".
Ai disattenti (cartellino giallo ;-) ), ma soprattutto ai nuovi frequentatori di ThrillerMagazine (benvenuti!) consiglio di orientarsi sulla pratica cliccando: Segretissimo Italiano [1]. Il Dossier nella coloninna alla vostra destra.
Mi limito ora a ricordare gli autori che, grazie a questo dossier, abbiamo già intervistato: Gianfranco Nerozzi, Stefano Di Marino, Secondo Signoroni, Andrea Carlo Cappi, Alan D. Altieri e Giancarlo Narciso.
In questo ottavo file dell'incartamento, scopriamo Massimo Mazzoni, conosciuto e stimato dai lettori di Segretissimo con l'alias Frank Ross.
Della sua serie Quantum Agency, aspettiamo con curiosità il terzo titolo: "Ultima Thule"
[0] Presentazione
Esiste un neo-noir, molto studiato in America soprattutto dal punto di vista cinematografico, che privilegia le situazioni estreme, analizzando la violenza odierna e installandosi in una sorta di interzona tra cronaca nera e immaginario
Leggi[10] La storia delle Triadi. 1: Missione in Oriente
S’avvicina l’estate e Chance Renard vi presenta un reportage esclusivo. Seguite il Professionista alla ricerca della verità e della fiction sulle società segrete cinesi a Hong Kong. Un itinerario che, come al solito, mescola realtà e suggestioni narrative e cinematografiche
Leggi[20] Gotico Padano. Intossicato dai gas del Terzo Reich
Nei boschi di Cortina le esalazioni di adamsite, sostanza irritante usata oltre 60 anni fa dall'esercito di Hitler, colpiscono un escursionista.
Nel frattempo gli incappucciati del Ku Klux Kar deviano il traffico per rubare due Saab, un giudice fa "scarcerare" un cane pentito e i gestori delle sale Bingo si disperano. Ormai è estate, e qualcuno sogna il ritorno di Arsenio Cagon, inafferrabile defecatore in pubblico
[3] Avalon ovvero Il crepuscolo (virtuale) degli dei (digitali)
OKKKey, okKKKey. Nel mio ultimo passaggio on the edge ho gettato ossido di uranio nell’acquedotto di “Sin City” e ho bruciato sul rogo un paio di icone malamente taroccate, alias Quentin “il Fasullo” Tarantino e Robert “la Frode” Rodriguez. Piu’ di qualcuno non mi ha perdonato. Sorry, bozos: è uno sporco lavoro ma qualcuno deve pur farlo. And, guess what, I’m just the man for the dirty job.
Questa volta, in pieno rovesciamento di fronte estremo, sono a tessere le lodi più che sperticate di un autentico diamante oscuro, un film destinato – a mio parere - a diventare un vero e proprio classico del limite. Questa volta, parlo di AVALON, il primo live action diretto da Mamoru Oshii, il tutt’altro che dimenticato ideatore/profeta di quello straordinario manga animato nipponico che e’ “Ghost in the Shell"