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Massimo Pietroselli
La contemporaneità mi sfugge: per parlarne, devo scegliere un punto di vista piuttosto eccentrico. D'altra parte, così rispose Umberto Eco a chi gli chiedeva perché avesse scritto un romanzo ambientato nel Medioevo: "Perché il passato lo conosco, il presente no."
LeggiMassimo Carloni
Ricordo che quando ero ancora in banca, insieme col cassiere (lui si sfogava facendo l’attore in una compagnia teatrale dilettante e ci siamo contagiati a vicenda con reciproca soddisfazione) elaborai un giallo che aveva come nucleo una sottrazione di fondi da parte di due impiegati. Il metodo che avevamo escogitato era così credibile che il nostro capufficio, un brav’uomo, ci consigliò di far sparire il dattiloscritto per evitare che il Servizio Ispezioni cominciasse a far domande
LeggiMassimo Siviero
L’inquietudine la combattiamo insieme io e il mio narratore con la scrittura e i personaggi che si avvicendano sulla scena di carta. Soprattutto i perdenti mi danno un po’ di coraggio e l’indignazione per continuare
LeggiMassimo Mongai
Non credo esistano film d’autore o commerciali ma solo bei film o brutti film; e di tanto in tanto una bella cazzattona per mettersi in pari con la troppa cultura e la troppa sensibilità umana e artistica ci sta bene; anzi, ci sta benissimo
LeggiIl mistero di Mangiabarche
4 su 5
di Massimo Carlotto
E/O, 1997
L'oscura immensità della morte
5 su 5
di Massimo Carlotto
E/O, 2004
Città in nero
3 su 5
a cura di Marco Vichi
Guanda, 2006
Il caso della magnolia rossa
4 su 5
di Claudio Nizzi, Massimo Bonfatti, Cesare Buffagni
Sergio Bonelli Editore, 2007
Dimmi che non vuoi morire
4 su 5
di Massimo Carlotto, IgorT
Mondadori