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Cavezzali e Ciantini. Un giallo con sorpresa
Massimo Cavezzali e Sauro Ciantini
LeggiMassimo Mongai. Lo scrittore dal vivo
Scrivere un romanzo giallo insieme a uno scrittore professionista, dal vivo: uno spettacolo che è un corso, un corso che è uno spettacolo
LeggiCavezzali e Ciantini. Una busta per Grace
Massimo Cavezzali e Sauro Ciantini
LeggiIl gioco infame della Uno bianca
Il libro di Massimo Polidoro racconta la storia dal punto di vista riminese e adotta l'ottica dei poliziotti e del magistrato che sgomirano il commando. Aggiungo così un ulteriore punto a un dibattito ancora aperto
LeggiDizionoir Italia
3 su 5
a cura di Mauro Smocovich
Delos Books, 2008
Racconto: Il curriculum
“Meglio un morto in casa che un pisano all'uscio”, recita una pungente battuta. Pungente e, in più, molto velenosa se il pisano del racconto è un professore dell'Ateneo della città di Pisa. La nota coppia in giallo, Riccardo Parigi & Massimo Sozzi, si è esercitata su un terreno a lei molto congeniale, con ironia e senso del comico
LeggiRecensioni: Leo Pulp
Leo Pulp - La trilogia
La scomparsa di Amanda Cross
I delitti di Sunset Boulevard
Il caso della magnolia rossa
Tomka
4 su 5
di Massimo Carlotto - Giuseppe Palumbo
Rizzoli, 2007
Racconto: Pelik
Confessiamo d'esserci ricordati di Pelik vedendo all'azione Sweeney Todd, il diabolico barbiere di Fleet Street che fa diventare incubi le notti londinesi. Certo, Pelik si limita ad infestare quelle della Valdera (PI), ma...
Massimo Carlotto, prefando il librettino con le avventure di Pelik, scriveva che “Pelik sembra uscito dalla migliore tradizione del feuilleton, crudele e astuto come Fantomas e con la mania di firmare i suoi misfatti come Zigomar”, certificando anche che “finalmente c'è qualcuno che si è deciso a seguire le orme di Kaminsky e Hiaasen, maestri del poliziesco comico, dove si ride di gusto ma, alla fine, si impara sempre qualcosa”
Etica criminale: Vallanzasca, il bandito che disse no al terrorismo
Il libro di Massimo Polidoro ricostruisce la vita del "bel René", caso praticamente unico in Italia di certezza della pena. La sua carriera di bandito è stata inarrestabile. Almeno fino al 1977 quando rispose picche a un avvocato che lo chiamava in nome della patria
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