Ricerca: «manhattan-and-omicidi»
Omicidi nel villaggio
4 su 5
di Georgette Heyer-Edmund Crispin-Leo Bruce
Why Shoot a Butler?-The Long Divorce-The Doctor's Wife, 1933, Mondadori, 2020
Tre misteri per le signorine omicidi
4 su 5
di Patricia Wentworth-Kay Strahan-Stuart Palmer
The Brading Collection-The Desert Moon Mystery-Where Angels Fear to Treaed, 1952, Mondadori, 2017
Sherlock Holmes e gli omicidi del boia
4 su 5
di Dan Andriacco e Kieran Mullen
The Amateur Executioner , 2013, Mondadori, 2016
Le signorine omicidi
4 su 5
di Mignon G. Eberhart- James Yaffe- Agatha Christie
Wolf in Man's Clothing- Mom Meets Her Maker- Sanctuary, 19421989, Mondadori, 2014
Gli omicidi della "Z"
3 su 5
di Jefferson Farjeon
The "Z" Murders, 1932, Polillo, 2013
I mille volti di Otto Penzler
Grazie alla Newton Compton, tutti gli appassionati del giallo possono gustarsi la dodicesima antologia dello storico curatore di Manhattan
LeggiGeraldine Steel
Ispettore alla squadra omicidi del South East, lasciata dal marito perché troppo presa dal lavoro, rimugina di continuo sui delitti e si lascia guidare dall'intuizione...
LeggiOmicidi in crociera
4 su 5
di Earl Derr Biggers-Wade Miller-Agatha Christie
Charlie Chan Carries On-Nightmare Cruise-Problem at Sea, 1930, Mondadori, 2012
Una settimana di thriller in TV
Piccolo palinsesto dei film in onda questa settimana su canali gratuiti e appartenenti a tutti i colori del thriller
LeggiTorre di controllo di Giuseppe Foderaro
Ecco cosa dice di sé Giuseppe Foderaro: "Da calabrese anomalo quale sono, odio il sole e tutti i suoi derivati. Odio l'estate più di Bruno Martino. Odio persino l'estate di San Martino. Finché ho potuto – e lo faccio tutt'ora, nei limiti del possibile – ho sempre trascorso le vacanze e i miei periodi sabbatici a Londra, che mi ha sempre garantito arabeschi di nuvole di pregiata fattura. Londra è il mio rifugio, la mia culla, la mia più grande fonte di ispirazione. Ed è pure l'unico rimpianto che ho, se avessi anche solo dieci anni in meno andrei a vivere lì. Riguardo a New York... be', ti rispondo citando un altro occhialuto: “Adorava New York. La idolatrava smisuratamente […] per lui era una metafora della decadenza della cultura contemporanea” (Manhattan, di Woody Allen, N.d.A.). Nella Grande Mela ci vado ogni anno, è energia allo stato puro, il centro del mondo... nonché il miglior posto dove andare a mangiare cheeseburger giganti e ascoltare jazz: due mie passioni. Ecco, lì ti senti davvero invulnerabile. Nell'East Village ci viveva Howard, il mio migliore amico, scomparso improvvisamente a ottobre 2010. A lui ho dedicato Torre di controllo".
E proprio su "Torre di controllo" è calibrato il nostro bugiardino...