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Marilù Oliva
In un momento sociale in cui le donne tra di loro faticano a fare rete e in cui, in generale, vengono oggettivizzate e infamate appena muovono un dito, in cui sono declassate o sottopagate — e il gender pay gap è uno solo dei livelli di misurazione delle discriminazioni –, in cui non hanno voce in capitolo nelle alte sfere politiche e dirigenziali, in un paese in cui la fanno da padrone il clientelismo e i favoritismi, una donna che si rimbocca le maniche e lavora onestamente perché ha deciso che vuole fare della scrittura il perno della sua vita, verrà facilmente criticata. In questo caso “arrivismo” è il termine che i mediocri usano al posto di “ambizione”: perché la donna, se ambiziosa, è elemento di disturbo, soprattutto quando fa un po’ di strada
LeggiCosa leggeremo: Officer and Spy
Una lettura intelligente, che richiede senza dubbio passione e attenzione ma che, nel panorama attuale delle proposte in libreria, trovo interessantissima
LeggiIl mistero delle tre querce
3 su 5
di Edgar Wallace
The Three Oak Mystery, 1924, Polillo, 2013
Cosa leggeremo: SAS 200
Grande traguardo per una delle serie europee più prolifiche: un romanzo che leggeremo probabilmente l’anno prossimo, ma di cui si può già anticipare qualcosa
LeggiGabriele Scalessa e Carnacki
Intervista al curatore e traduttore di una delle opere più dimenticate in Italia, l’antologia dedicata ad un grande indagatore dell’incubo del passato
LeggiGiochi da film: l'Armata delle Tenebre
Panoramica sulle contaminazioni fra il terzo film della serie Evil Dead di Sam Raimi e l’universo dei giochi da tavolo
LeggiYouCrime 1: Dogs
4 su 5
a cura di Sandrone Dazieri
Rizzoli, 2013
Kurt di Barbara Buttini
Un emozionantissimo viaggio tra fantastico e reale quello condotto dal piccolo Kurt per salvare gli abitanti delle tre dimensioni
LeggiLa banda delle ragazzine di Paola Zannoner
La gara di Sveva e Fatima e il furto misterioso
LeggiIntervista ad Antonino Favara
Per me l’arte è un bisogno, la necessità di tirar fuori un mondo interiore, un turbinio di passioni in fermento. Spesso disegno durante la notte, senza guardare mai l’orologio, in uno spazio e un tempo paralleli alla realtà, un percorso di sfogo delle mie passioni. In questo senso si può parlare di testimonianza di vita. Umberto Saba diceva che “l’arte è sempre una confessione”.
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