Ricerca: «la-vittima-perfetta»
60. Profili: Jeff Speakman
Ci sono protagonisti del cinema marziale statunitense, ormai dimenticati, che rimangono un ricordo di pochi appassionati. Ecco un’occasione per conoscerne qualcuno
Leggi56. La Falsa Novella 4. Il Vangelo di Giuda
Giuda Iscariota è stato il traditore per eccellenza oppure il più fidato degli apostoli? Vittima o carnefice? E se invece fosse stato un semplice cronista imparziale? Ce ne parlano due "libri falsi"
LeggiCicatrici di Gianluca Morozzi
Una grande città del Nord Italia. Qui "Cicatrici" (Guanda, 2010) racconta una storia nella storia, una matrioska i cui pezzi più piccoli si inseriscono perfettamente nella scatola madre. Una psicologa che riporta la sua vicenda personale, quando la professione l’ha messa a contatto con un assassino, Nemo Quegg, che le ha riportato – altra matrioska – la sua storia spaventosa, all’interno della quale una ragazza-vittima (e in seguito carnefice) narra una parte della sua vicenda. Con incastri spiegabili col metafisico, con la metempsicosi e coi destini incorciati, il cerchio si apre all’inizio (e si chiuderà alla fine) con un sanguinoso evento avvenuto sessant’anni prima in Irlanda, quando un padre, senza apparente motivo, ha deciso una notte di sterminare la propria famiglia, partendo dalla moglie e dal figlio maschio...
Una grande prova di scrittura e tensione che lascia il lettore col fiato sospeso fino alla fine. Ma anche dopo aver chiuso il libro, quando alcune pagine sospese tra la vita e la sua cessazione tornano in mente, limpide senza pretese escatologiche:
«Siamo morti, signora?».
La signora sorrise di nuovo.
«Le vostre vecchie vite sono terminate, sì. Questo è un luogo di passaggio. Vi è stato concesso un po’ di tempo per riprendervi e salutarvi, prima di tornare nel mondo della carne».
La battuta perfetta: intervista a Carlo D’Amicis
La battuta perfetta (Minimum fax, 2010, pp. 364, euro 15) affronta il portato rivoluzionario e devastante della televisione sugli ultimi cinquant’anni del Novecento. Una metamorfosi che il paese ha subìto – e accettato – col beneplacito di un perbenismo ipocrita, esaltandola attraverso la metafora del piacere inteso come verbo. Un’ansia di piacere che, al di là degli aneliti tragici e fatui dei protagonisti, rivela tutto il dramma e la vuotezza di un paese che ha fatto del piccolo schermo, e del business che gli ruota attorno, il vero grande perno educativo della società. Ne abbiamo parlato con l’autore, Carlo D’Amicis, nato nel 1964. Collabora col programma Fahrenheit della terza rete radiofonica della Rai. Ha pubblicato i romanzi Piccolo Venerdì (Transeuropa, 1996), Il ferroviere e il golden gol (Transeuropa, 1998), Ho visto un re (Limina, 1999), Amor Tavor (Pequod, 2003), Escluso il cane (Minimum Fax, 2006; Gallimard 2009), La guerra dei cafoni (Minimum Fax, 2008) e il racconto lungo Maledetto nei secoli dei secoli l’amore (Manni, 2008) e La battuta perfetta (Minimum fax, 2010).
LeggiLa vittima
4 su 5
di André Héléna
La victime, Fanucci
027 Vampiri Noir
Ma, per fortuna, esiste il noir. Il vampiro è un bastardo e il noir è per definizione il genere in cui si narra di bastardi. Qui l'assassino si confonde con la vittima, il poliziotto con l'assassino, l'amore con la morte, la giustizia con la corruzione. Tutto è ambiguo. Tutto è marcio. Ed è qui, in questa dimensione immorale e mutaforme, che alligna il vero vampiro
LeggiLa quinta vittima
2 su 5
di Antonio Invernici
Baldini Castoldi Dalai, 2008
Anna Gilardi
Un sostituto procuratore che sniffa la coca...
Leggi