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Dalla biologia al giallo, Maria Teresa Valle
Maria Teresa Valle è nata a Varazze (SV), ha lavorato per 35 anni come biologa all’ospedale San Martino di Genova ed è una scrittrice da sempre appassionata di gialli. Attualmente in pensione, divide il suo tempo tra la famiglia (marito, due figli e due nipoti), la casa in campagna, l’orto, il bosco, la lettura e la scrittura. Per Fratelli Frilli Editori ha pubblicato nella collana Tascabili Noir “La morte torna a settembre”, (2008), prima indagine di Maria Viani, e “Le tracce del lupo” (2009). É autrice anche di articoli a carattere scientifico e di racconti tra cui “Vedove”, finalista al concorso “Nella città delle donne” indetto dal Laboratorio Gutenberg e “La parola fine” che fa parte dell’antologia “Crimini di piombo” curata da Daniele Cambiaso e Angelo Marenzana per Laurum Editrice
LeggiDecomposizioni in azzurro
Rino Tripodi vive a Bologna, dove insegna Lettere nelle scuole medie superiori (ha pubblicato tra il 1994 e il 1995 tre manualetti scolastici per la Pragma di Bologna). È direttore responsabile di "LucidaMente", rivista telematica di “cultura ed etica civile”, al suo quinto anno di vita.
Come giornalista, per Città del Sole Edizioni, a quattro mani con Giuseppe Licandro, ha scritto un libro di calcio e società: "Reggina 1999-2008. Dieci anni all’ultimo respiro". Per la inEdition editrice di Bologna coordina le collane letterarie e, in particolare, dirige "Nerissima", entro la quale nel 2008 ha pubblicato un tenebroso, apocalittico, implosivo, "Decomposizione di Dio. Un racconto e cento apologhi gnostici tra Kafka e Cioran": una ricerca “religiosa” alle origini del Male e del suo mistero, una sorta di “ateismo mistico”. Sempre per inEdition/Collane di "LucidaMente" a fine 2009 ha pubblicato la poetica, surreale, fiaba "Il mistero dell’Impero Azzurro": Mr Mister deve portare a termine una missione per conto del governo del triste, violento, aggressivo e miserabile Regno Grigio, ovvero deve scoprire qual è il segreto che rende così prospero e felice l’Impero Azzurro.
Città, noir e società: Colaprico, De Cataldo, Morchio
Nell'ultima mattinata di incontri pechinesi, fra scrittori italiani e studiosi dell’Istituto di Letteratura dell’Accademia delle Scienze Sociali cinesi, sono emersi molti temi che hanno saputo raccogliere le istanze nate dal convegno sulla letteratura noir a Pechino. Proponiamo di seguito alcuni di questi spunti, in una carrellata tra autori, città e compiti della letteratura
LeggiConvegno noir a Pechino: Toso Fei e la magia veneziana
L’autore ha raccontato le leggende e le storie care alla sua memoria e alla memoria collettiva della sua città, raccolte nel recente I segreti del Canal Grande
LeggiFEFF 11: Chants of Lotus
Un film a episodi tutto al femminile
Leggi030 Scrivere Il Pulp - Seconda Parte
La città nuda
LeggiBrivido breve: Sottopasso
"Il sottopasso!" esclamò lui. Il sottopasso, pensò lei. Una corte dei miracoli che nessuno più in città voleva affrontare per non correre rischi
LeggiSe telefonando, intervista a Gianni Barbacetto
Gianni Barbacetto è nato a Milano da genitori friulani ed è cresciuto a Quarto Oggiaro. Laureato in Filosofia, ha cominciato a lavorare in radio (Radio Milano Libera, Radio Città, Radio Rai), ha collaborato a Linus e a tante altre testate. Ha lavorato al Mondo, all'Europeo, a Diario. Ha coordinato la redazione del programma di Michele Santoro, “Annozero” (Raidue). Ha collaborato con Carlo Lucarelli per la realizzazione di “Blu notte”. Oggi scrive su Repubblica, il Venerdì, l'Unità, Io Donna, GQ. É direttore di Omicron (l'Osservatorio Milanese sulla Criminalità Organizzata al Nord) e, appena può, suona la batteria con gli amici nel suo gruppo, i Pistols. Ha pubblicato vari libri-inchiesta, tra cui ricordiamo: “Il grande vecchio” (Baldini & Castoldi, 1993), sui misteri italiani da piazza Fontana alla P2 fino a Gladio, “Campioni d’Italia” (Marco Tropea Editore, 2002), un inedito campionario della politica, dell'imprenditoria, della vita del nostro Paese. “Mani pulite - La vera storia” (Editori Riuniti 2002, Chiarelettere 2009, con Peter Gomez e Marco Travaglio: la storia politica dell'Italia tra il 1992 e il 2001. Ha curato inoltre il “Dossier Dell'Utri” (Kaos, 2005), la storia di una “relazione pericolosa” tra Milano e Palermo, “Il guastafeste” (Ponte alla grazie, 2008), libro-intervista ad Antonio Di Pietro e “Se telefonando” (Melampo 2009), sulle “intercettazioni che non leggerete mai più”
LeggiLa bambola che dorme
3 su 5
di Jeffery Deaver
The Sleeping Doll, 2007, Rizzoli, 2009
Elisabetta Bucciarelli. Io ti perdono
Il nome di Elisabetta Bucciarelli è legato alla scrittura. Un legame intenso che contempla la narrativa, la saggistica, il teatro, la televisione e il cinema. La sua sceneggiatura Amati Matti ha partecipato alla 53° Biennale del Cinema di Venezia, l’ultima di Gillo Pontecorvo, ottenendo una menzione della giuria. Ha pubblicato i saggi Io sono quello che scrivo; la scrittura come atto terapeutico, Le professioni della scrittura e una serie di racconti distribuiti tra quotidiani e antologie. É anche giornalista freelance e docente presso laboratori di scrittura. Nel 2005 ha pubblicato il romanzo Happy hour, nel 2007 Dalla parte del torto, entrambi editi da Mursia e nel 2008 è uscita per Babelesuite di PerdisaPop con Femmina De Luxe. La intervistiamo sul suo ultimissimo lavoro, Io ti perdono, edito da Kowalski, in cui Maria Dolores Vergani viene contattata, in qualità di psicologa, da don Paolo, un parroco di un paesino valdostano. Il prete le chiede di sostenere la madre di una bambina scomparsa nel bosco. A questo mistero si affianca quello che la Vergani deve risolvere nel suo territorio: in un’area industriale dismessa vengono trovati i resti di una donna. Va infine aggiunta la losca figura di un tal Trinciacapelli, uno squilibrato che agisce nell’ombra inquietando la città di Milano
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