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Il ritorno di Moriarty a fumetti
Il “Napoleone del crimine”, celebre antagonista di Sherlock Holmes, viene omaggiato con una serie a fumetti a lui interamente dedicata, per ora limitata al pubblico anglofono
LeggiEmanuela Cervini
Una vera traduttrice senza confini che ha sfidato lingue e generi per sfoggiare un curriculum davvero sorprendente
LeggiJames C. Copertino
Il ritorno in digitale di un grande autore di action bellico, impegnato stavolta in un’operazione fra le più “coperte” della storia moderna
LeggiLa mente senza catene
4 su 5
di Takuan Soho
The Unfettered Mind, 1986, Edizioni Mediterranee, 2010
15. Anaconde e Avventurieri
Il ritorno della grande avventura esotica in un posto davvero inaspettato: una tetralogia di film di non sempre alta qualità
LeggiUna sfortunata mattina di mezza estate
4 su 5
di Will Self
Fanucci, 2011
Ian Fleming, mai senza abito blu e camicia bianca
Fleming dette forma ai dettami stilistici che lui sognava per se stesso come un vero proprio codice di classicità che avrebbe resistito ad ogni capriccio delle mode e dei tempi moderni
Leggi87. Il gioco degli scrittori senza ispirazione
Attenti quando vi trasferite in un luogo solitario per cercare ispirazione: farete sicuramente strani incontri: vampiri, fantasmi... ed anche Poe!
Leggi85. I segreti di Malapunta
Un’isola che è più di un’isola raccontata da un autore che travalica i confini della realtà: quando il gioco degli pseudobiblia si allarga e si finisce in quello degli pseudoepigrapha
LeggiTorre di controllo di Giuseppe Foderaro
Ecco cosa dice di sé Giuseppe Foderaro: "Da calabrese anomalo quale sono, odio il sole e tutti i suoi derivati. Odio l'estate più di Bruno Martino. Odio persino l'estate di San Martino. Finché ho potuto – e lo faccio tutt'ora, nei limiti del possibile – ho sempre trascorso le vacanze e i miei periodi sabbatici a Londra, che mi ha sempre garantito arabeschi di nuvole di pregiata fattura. Londra è il mio rifugio, la mia culla, la mia più grande fonte di ispirazione. Ed è pure l'unico rimpianto che ho, se avessi anche solo dieci anni in meno andrei a vivere lì. Riguardo a New York... be', ti rispondo citando un altro occhialuto: “Adorava New York. La idolatrava smisuratamente […] per lui era una metafora della decadenza della cultura contemporanea” (Manhattan, di Woody Allen, N.d.A.). Nella Grande Mela ci vado ogni anno, è energia allo stato puro, il centro del mondo... nonché il miglior posto dove andare a mangiare cheeseburger giganti e ascoltare jazz: due mie passioni. Ecco, lì ti senti davvero invulnerabile. Nell'East Village ci viveva Howard, il mio migliore amico, scomparso improvvisamente a ottobre 2010. A lui ho dedicato Torre di controllo".
E proprio su "Torre di controllo" è calibrato il nostro bugiardino...