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Hanna e sua sorella maggiore: Mathilda
Hanna è orfana della madre e vive isolata dal mondo. Il padre, un ex agente della CIA, la istruisce alle armi, a molteplici lingue, alle scienze, con una cultura nozionistica ed enciclopedica. La resistenza e la disciplina sono il corollario a un’educazione che ha il preciso obbiettivo di farne una perfetta assassina, pronta a reagire in qualsiasi evenienza
LeggiUn settembre di romanzi in TV
Da romanzi gialli, noir, thriller o d’azione sono stati tratti moltissimi film: ecco una carrellata di proposte satellitari settembrine
LeggiSir Sean Connery: tanti auguri, ma dove sei sparito?
Sir Sean Connery, tutt'oggi considerato da fan e critica, il miglior 007 di sempre
LeggiLe spie che verranno con il freddo
Con la fine dell’estate ci aspetta un anno particolarmente “spionistico” dal punto di vista cinematografico: a farci da guida abbiamo chiamato chi di spie se ne intende
LeggiSoldati e spie. Intervista a Gino Nebiolo
1945: la guerra finisce. I vincitori si spartiscono il mondo. De Gaulle vuole un pezzo d’Italia
LeggiFEFF 13: Night fishing
Park Chan-wook alle prese con l'IPhone
LeggiFranco Forte nuovo Direttore Editoriale
Due grandi nomi si danno il cambio alle alte sfere delle testate da edicola Mondadori: Sergio Altieri cede il suo testimone a Franco Forte, già pronto all’azione
LeggiSpie come noi
Nuovi scenari spionistici e letterari
LeggiEcoprofughi - Migrazioni forzate di ieri, di oggi, di domani
Migrare non è peccato. Si è sempre migrato. Migrare ha fatto del bene alle specie. Donne e uomini che ne obbligano altri a migrare non va bene, sia quando avviene come conseguenza voluta di un conflitto oppressivo (guerra, schiavitù, persecuzione), sia quando avviene come conseguenza involontaria di comportamenti sociali (i cambiamenti climatici antropici), tanto più se si è coscienti dell’effetto e se proseguire i comportamenti diventa scelta consapevole che obbligherà (altri) a migrare.
(Valerio Calzolaio)