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Intervista a Pietro Meneghelli
Pietro Meneghelli è nato a Mirano, nella provincia di Venezia. Cresciuto a Roma, ha seguito un percorso di studi in filologia inglese; è stato lettore di italiano a Dublino. Autore di due libri sulla narrativa irlandese e curatore di varie versioni di grandi classici d'espressione inglese, come “Moby Dick” di Melville, ha tenuto corsi universitari e collaborato a riviste di studi letterari. Dopo “La Croce celtica”, che risale a una decina di anni fa, ha appena presentato il suo secondo romanzo, “L'uva aspra del Toni”, uscito per Robin Edizioni.
Leggi44. Le Nove Porte del Club Dumas
Da un romanzo che dichiaratamente gioca con i dettami della letteratura non ci si poteva attendere nient'altro che un formidabile pseudobiblion, fra i migliori “libri falsi” europei
LeggiTempesta d'amore
Questo bel romanzo di Mariangela Camocardi ha una storia editoriale importante, che dimostra la sua valenza letteraria se, come è avvenuto, Mondadori ne ha richiesto la ripubblicazione. Il testo integrale di Tempesta d'amore era di oltre 400 pagine e i diritti del romanzo furono subito acquistati da Lia Volpatti, in quegli anni editor con Gianfranco Orsi de “I Romanzi Mondadori”, la collana di storici che si era venuta ad aggiungere al Giallo e a Segretissimo. Nel 2002 Sandrone Dazieri decise di ristamparlo in seconda edizione perché il romanzo era comunque andato a ruba. Edizione esaurita anche la seconda. E in agosto 2010 eccolo alla terza edizione, con le bozze riviste dall’autrice e da Marzio Biancolino, il nuovo editor.
LeggiLoretta Santini di Elliot Edizioni
Ho un passato professionale che, apparentemente non ha molto a che vedere con il lavoro che faccio oggi ma, quando ci rifletto, mi rendo conto che ogni esperienza ha contribuito a portarmi a fare quello che considero il mestiere più bello del mondo.
Come formazione provengo dal mondo musicale. Mi sono diplomata al Conservatorio in pianoforte e ho insegnato per molti anni.
Herta Müller: le parole tagliate
Si è conclusa il 19 giugno la sesta edizione del ParmaPoesia Festival, che quest’anno è stata soprattutto all'insegna di una rigorosa riscoperta della parola poetica, ospitando le letture in lingua originale di grandi artisti della scena internazionale. La serata del 18 è stata dedicata a Herta Müller, la poetessa Rumena di lingua tedesca che nel 2009 ha vinto il premio Nobel con il libro Il Paese delle prugne verdi, pubblicato in Italia grazie alla lungimiranza e all’attenzione per la letteratura di alta qualità di un piccolo editore di Rovereto, Roberto Keller. Herta Müller legge alcune poesie in lingua tedesca che saranno recitate in italiano dall’attrice di teatro e cinema Anna Bonaiuto. Theresia Prammer, interprete della poetessa, la intervisterà per il pubblico
LeggiFinché c’è prosecco c’è speranza
Fulvio Ervas, classe 1955, nato a Musile di Piave, piccolo centro agricolo tra Venezia e Treviso, laureato in Scienze Agrarie, è insegnante di Scienze Naturali. Insieme alla sorella Luisa ha pubblicato “La lotteria” (Premio Calvino 1999) e “Succulente”. Dopo “Commesse di Treviso”, “Pinguini arrosto” e “Buffalo Bill a Venezia”, “Finché c’è prosecco c’è speranza” è il quarto romanzo uscito per Marcos y Marcos, con l’ispettore Stucky a risolvere le indagini. Proprio su quest’ultimo romanzo abbiamo intervistato l’autore.
LeggiAlessandro Morbidelli, Ogni cosa al posto giusto
La morte è una liberazione che non va concessa
LeggiOgni cosa al posto giusto
3 su 5
di Alessandro Morbidelli
Robin, 2010
Malin Fors
Detective svedese, forte e atletica, bionda, occhi color fiordaliso, naso all'insù. Divorziata con figlia tredicenne molto brava a scuola...
LeggiUstica: la verità negata
Trent’anni dopo ci sono ancora tessere del mosaico mancanti… trent’anni dopo ancora si lotta per sapere e capire ed intanto 81 persone, 81 vittime innocenti dal quel lontano 27 giugno del 1980, aspettano che il mondo sappia la verità sulla strage di Ustica, sul volo 870 dell’Itavia Airlines, su quello che per tanti anni fu definito come la conseguenza di un cedimento strutturale dell’aereo o di un’esplosione a bordo e non invece un vero e proprio atto di guerra nel cielo sopra l’Italia
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