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Pierre Lemaitre e il polar
Un grande e tragico noir, dove non manca ogni genere di crimine
LeggiAntonio Bellomi
Intervista a un grande professionista dell’editoria italiana
LeggiApocrifi Mondadori
Intervista a Luigi Pachì e Franco Forte in vista dell’uscita, a settembre, di una nuova iniziativa da edicola targata Mondadori
LeggiUna sottile linea rosa di Annalisa Strada
Vincitore del premio Andersen 2014 nella sezione “Miglior libro oltre i 15 anni”
LeggiAntonio Bellomi
Intervista con uno grande personaggio che ha sempre lavorato per portare il pulp di ogni genere narrativo nelle edicole italiane
LeggiUltimi scampoli di stagione in ordine di sparizione
In ordine di sparizione, Locke, Gran Budapest Hotel, La sedia della felicità, Song 'e Napule
LeggiIl ricordo dell’amore
4 su 5
di Aminatta Forna
Cavallo di ferro
Il Trio dell'arciduca
4 su 5
di Hans Tuzzi
Bollati Boringhieri, 2014
Massimiliano Nuzzolo
Credo che le vite di Thomas ed Elisa, proprio per il carattere che li contraddistingue, appartengano esclusivamente a loro stessi e stiano in perfetto equilibrio, o disequilibrio se lo si preferisce, tra scelte e vuoti. Thomas è l’uomo “assurdo” senza mezzi termini, privo di “memoria”, di fardello, di background, “liberato” direbbe Albert Camus, ma inevitabilmente incatenato al passato a causa della sua Storia, delle persone che lo circondano e dell’immagine (e del mondo) che queste persone hanno costruito e conservano di e per lui
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