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008 Scrivere o morire
Noi narratori - e buona parte dei lettori veri, quelli che non comprano solo l’ultimo best seller perché se ne parla - viviamo in un mondo che è simile ma non coincidente con quello reale
LeggiGiulio Leoni
Per me non esiste il terrore della pagina bianca, se con questo si intende quel tempo più o meno lungo in cui le idee razzolano vaghe e indistinte, in attesa di precipitare in una qualche forma spendibile. Quello semmai è un periodo di attesa denso di frequentazioni e di incontri, di meravigliose aspettazioni, di sogni e di riconciliazione con il mondo che ci circonda e che per forza di cose abbiamo trascurato nei tempi ossessivi della scrittura.
No, il terrore comincia quando l’idea si è formata, e mi splende davanti con il tragico biancore di Moby Dick. Perché so che da quel momento non ci sarà altro che il tormento della scrittura, ore e ore a cercare di dar forma soddisfacente all’idea che in quel momento mi possiede
Jack Narciso. Lo scrittore e il mondo
Jack Narciso, milanese di nascita, ha scritto numerosi romanzi - che rimandiamo alla bibliografia in fondo - oltre a molti racconti, e, con lo pseudonimo di Jack Morisco, è autore di una fortunata serie di romanzi di spionaggio pubblicati da Mondadori. Ha inoltre scritto il monologo teatrale Eclissi e si è occupato, come docente, di corsi di scrittura creativa. Oggi vive fra due realtà: Milano e Riva del Garda da un lato, Lombok e Singapore dall’altro.
LeggiUn Gran Clint contro il Nemico pubico n.1
Il vecchio Clint con la faccia da duro ringhia e il marito di Monica Bellucci deve aver votato la carriera a interpretare solo ruoli da delinquente
Leggi2007. 2° classificato
Anche lei deve aver capito la gravità della situazione. Forse non subito, ma so che l'ha fatto
LeggiPresentazione a quadretti
I bambini nelle brevissime note riguardanti film, personaggi, telefilm, si esprimono in modo molto diretto su quanto osservato e lo fanno a partire dal loro modo di vedere il mondo. Questo a volte è ricco di sorprese ed è spesso anche divertente
Leggi[9] Marco De Franchi
Il noir, ad esempio, secondo me è più un modo di raccontare che una struttura narrativa. Se è la disperazione che fa muovere i personaggi, disperato deve essere anche lo stile
LeggiDaniele Cambiaso. Ombre sul Rex
4 agosto 1931, Palazzo Venezia, Roma. Ombre e silenzio nel salone dove il vice commissario Igino Menchini della polizia politica di Genova è in attesa di incontrare Mussolini. Il poliziotto deve fare il resoconto al Duce su una misteriosa vicenda. In cambio della conclusione positiva, grazie anche alla sua indagine, deve chiedergli qualcosa...
Leggi"La Domenica del Corriere" ed il Giallo 1920-1940 / Parte 3 di 3 - Tradurre: sì, ma come?
Se all’inizio del secolo era necessario conoscere almeno una lingua straniera, e di solito era il francese, in quanto la maggior parte dei testi raramente si trovavano in italiano, negli anni del fascismo questo non fu più necessario. Crebbe il numero di coloro che si dedicavano alle traduzioni, mentre l’interesse si spostava verso il mondo anglo-sassone
LeggiBrividi brevi riuniti: Picciolo mondolo antittolo
"Una pistola per Ringo"? No. "Una pistola per Tenco"
PICCIOLO MONDOLO ANTITTOLO sillabava Alberto Eva; reduce dalla visione del film di Mario Soldati, inconsapevole antesignano (combattente davanti ai portatori d'insegne; in prima linea) dei futuri sterminatori di Antonio Fogazzaro. Ahilui, (Alberto Eva, non il piangolente e clericale magnagatti, del quale ci importa il giusto) per (ir)ragionevoli motivi di anagrafe, soltanto epigono dei distruttori del chiaro di luna, mirabili anche se, purtroppo, finiti (siamo italiani) nelle secche dell'Accademia d'Italia (vedi alla voce - al bèrcio - "Filippo Tommaso Marinetti).
MONDO PICCOLO (vulgo, "Don Camillo")
IL PAESE È PICCOLO, la gente fa come il Piave: mormora