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Diego Zandel
Abbiamo catturato Diego Zandel al confine, mentre cercava di sfuggire al nostro interrogatorio. Da sempre interessato a quel che succede al confine orientale verso i Balcani, Zandel nasce nelle Marche, vicino un campo profughi, visto che la sua famiglia è in fuga dalla Iugoslavia di Tito. Lo abbiamo torchiato bene e ci ha detto tutto! O quasi…
LeggiLo Zoo di Marilù Oliva
Pare, questo zoo concepito dal genio visionario di Marilù Oliva, una trasposizione in chiave fantastica, onirica, delle dinamiche narcisistiche del nostro presente cibernetico e multimediale, rappresentabile come un megaschermo deformante montato sull’umanità. Un presente semplificato dalla perentorietà di un’immanenza fondata sulla sopraffazione e la reificazione del prossimo, in cui non solo la bellezza ma anche la bruttezza deve essere eclatante.
LeggiTutte le donne di Loriano Macchiavelli, per non tacer di quelle di Francesco Guccini
"avremmo bisogno di una terza mano, quella di una donna perché il nostro punto di vista maschile non è mai imparziale, per quanto ci sforziamo."
LeggiHieronymus. Intervista a Claudia Salvatori
È impossibile non incontrare Bosch, talmente fa parte del nostro patrimonio immaginario e culturale [...] In Bosch vedo l’artista, quello che secondo me un artista è e deve essere. Sono soddisfatta del livello di intensità raggiunta nel rappresentare la mia visione dell’artista
Leggi[37] Don Matteo 9
Don Matteo offre, in maniera talvolta assai semplicistica, un’immagine rassicurante del nostro paese di cui pare che il nostro pubblico abbia molto bisogno: d’altro canto i quasi 200 episodi distribuiti in 13 anni e finora 8 serie stanno lì a dimostrare che la formula non pare conoscere usura
LeggiSpie & Pasticci
Non sempre il cinema e la narrativa esaltano la professione dell’agente segreto: a volte la demistificano. Una carrellata di incidenti maldestri capitati ad agenti segreti, tanto reali quanto letterari
LeggiIo & Bond [18] Il domani non muore mai
Siamo ancora in un’era in cui James Bond vive in un mondo simile al nostro, ma ancora sopra le righe. Un’era dove esistono navi invisibili e si passa con disinvoltura da una scena all’altra a suon di pistolettate e calcioni
LeggiScrittori e spionaggio
Carrellata di scrittori celebri che hanno saputo fondere lo spionaggio letterario con quello reale
LeggiAlberto Eva
L’espressione “letteratura di genere” mi provoca una eruzione cutanea. Sinceramente, il concetto ha fatto il suo tempo. Solo chi non lo ha capito, continua imperterrito a produrre la ricordata ribongia. Oggi, gli autori più avvertiti scrivono di giallo per parlar d’altro; ovvero, stendono romanzi che non necessitano di appendici classificatorie, anche se hanno il morto incorporato. Ritengo non piccolo merito del giallo italiano quello di aver fermato su carta, nel suo divenire, la storia del nostro Paese: questa la sua funzione (spesso di supplenza, rispetto all’anemica letteratura tout court),
LeggiTorre di controllo di Giuseppe Foderaro
Ecco cosa dice di sé Giuseppe Foderaro: "Da calabrese anomalo quale sono, odio il sole e tutti i suoi derivati. Odio l'estate più di Bruno Martino. Odio persino l'estate di San Martino. Finché ho potuto – e lo faccio tutt'ora, nei limiti del possibile – ho sempre trascorso le vacanze e i miei periodi sabbatici a Londra, che mi ha sempre garantito arabeschi di nuvole di pregiata fattura. Londra è il mio rifugio, la mia culla, la mia più grande fonte di ispirazione. Ed è pure l'unico rimpianto che ho, se avessi anche solo dieci anni in meno andrei a vivere lì. Riguardo a New York... be', ti rispondo citando un altro occhialuto: “Adorava New York. La idolatrava smisuratamente […] per lui era una metafora della decadenza della cultura contemporanea” (Manhattan, di Woody Allen, N.d.A.). Nella Grande Mela ci vado ogni anno, è energia allo stato puro, il centro del mondo... nonché il miglior posto dove andare a mangiare cheeseburger giganti e ascoltare jazz: due mie passioni. Ecco, lì ti senti davvero invulnerabile. Nell'East Village ci viveva Howard, il mio migliore amico, scomparso improvvisamente a ottobre 2010. A lui ho dedicato Torre di controllo".
E proprio su "Torre di controllo" è calibrato il nostro bugiardino...