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Andrea Carlo Cappi
Le incontenibili e surreali inchieste di un commissario fuori dal comune e da ogni realtà, che risponde al grammofono e vola fuori dalla finestra: un gioco del non-sense per il primo lavoro esclsivamente digitale dell’autore
LeggiLa commissario non ama la poesia
4 su 5
di Georges Flipo
La commissaire n'aime point les vers, 2010, Ponte alle Grazie, 2011
Il Sentiero di Rose
Un’Alfa 156 blu con il lampeggiante acceso si fece largo tra i curiosi e si fermò davanti al nastro che delimitava l’accesso a una stradina senza uscita. Ne uscì un uomo di circa cinquant’anni, con radi capelli brizzolati, barba incolta e un fisico asciutto. Dall’aspetto trasandato e dalle occhiaie che spiccavano sul viso pallido, sembrava non dormire da giorni. Indossava un maglione, dei jeans scoloriti e un paio di vecchie scarpe da tennis, mentre un leggero tremolio a entrambe le mani non gli impediva di tenere stretta una sigaretta fumata a metà. Il commissario Tancredi si guardò attorno e soffiò via il fumo dalle narici. Nemmeno un’ora prima una telefonata dell’ispettore Russo lo aveva informato del ritrovamento del cadavere di una giovane donna, abbandonata nuda tra cumuli di calcinacci e sacchi della spazzatura. (dall'incipit del libro)
LeggiLolita Lobosco detta Lolì
Commissario di polizia a Bari, trentasei anni, capelli lunghi corvini, quinta di reggiseno, arance sempre a portata di mano...
Leggi48. Il bizzarro mondo di Cornelio 1
In occasione della ristampa di questo geniale personaggio, e in attesa di un imminente numero speciale, questa rubrica dedica due articoli alle due parti della miniserie più pseudobiblica del fumetto italiano
LeggiIl mistero Caravaggio
4 su 5
di Silvano Vinceti, Giorgio Gruppioni, Luciano Garofano
Rizzoli, 2010
Il mistero dei precari!
Una figura misteriosa si aggira tra i banchi di scuola
LeggiPentamerone barbaricino
Un paesino della Barbagia è il sottofondo per la messa in atto di una rapina, ma, come spesso succede nella vita, l’imprevisto e l’imbroglio sconquassano i piani. Un fuoco incrociato, un fiume di sangue, e dentro la banca si ritrovano in quattro: i rapinatori Tinteri e Cadena, un imbelle impiegato e una distinta dottoressa. Passano le ore e, mentre il mondo esterno si dimostra sempre più indifferente al fatto, nei cinque giorni di “assedio” i protagonisti si confessano: i “banditi” narrano di pastorizia, faide e sangue, la donna di mistero e satanismi.
LeggiFiume pagano
“Fiume pagano” (Edizioni Historica) è un libro che non esisterebbe se l’editore – il giovane, preparato e acutissimo Francesco Giubilei – non l’avesse proposto a Laura Costantini e Loredana Falcone, scrittrici consolidate anche nella formula a quattro mani. Giubilei voleva un romanzo che vertesse su Roma, sul mistero, su antichi riti e su ossessioni moderne. Le autrici hanno preso gli ingredienti, si sono messe nella cucina di Lory, hanno miscelato con una buona dose di farro, sale grosso e acqua di fiume. Hannp impastato, lavorato, lasciato lievitare e questo è il risultato: una trama avvincente, ricca di riferimenti storici che si dipana attorno alle morti misteriose di barboni ripescati dal Tevere in tuniche bianche e marchiati sul torace. Prima di essere uccisi sono stati ubriacati con l’assenzio ed è stata fatta loro mangiare la mola salsa, una sorta di ostia pagana. Come questi cadaveri si rapportino ad antichi riti sacrificali collegati col culto della dea Vesta, verrà scoperto a tempo debito mentre i personaggi si muoveranno sciolti lungo le pagine, ognuno calato nella sua parte.
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