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Call of Cthulhu - 02. Il lato oscuro dell’investigatore
L’Inferno di Lovercraft è un terrore profondo, è un oblio privo di forma, ha mille facce e mille sfaccettature, è dal sogno o ancor più dall’incubo che nasce quest’Inferno
LeggiLa calda estate dell’ispettore Capuozzo (storia infame di un’impepata di cozze)
Lui era l’ispettore Capuozzo, cinquant’anni di cui trenta con la divisa e una voglia matta di pensione
LeggiLa tendenza thriller del noir italiano: Sarasso, Genna, De Cataldo e l'Underworld di James Ellroy
In appendice a Confine di stato Simone Sarasso mette una lunga ed elaborata lista di ringraziamenti e indebitamenti nella quale compaiono il nome di Giuseppe Genna e quello dell’immancabile maestro americano. Partendo da questo riconoscimento del giovane autore proviamo a tracciare i confini e i caratteri di questo modo di scrivere il noir: la tendenza-thriller del genere
Leggi05. Il nastro bianco, niente di nuovo sotto Bergman
Storia di uno Spettatore che va a vedere speranzoso “Il nastro bianco” di Michael Haneke, forte dell’aver gustato altri suoi due film precedenti, e si ritrova a chiedersi: che fine ha fatto il regista?
LeggiEffetto domino
Finalmente un grosso caso per l’improbabile commissario Max
Leggi05. High Kicks: intervista a Loren Avedon
L’attore californiano, fra i migliori protagonisti dell’ondata di film di arti marziali anni ’90, ha accettato di parlare di sé e del suo lavoro a CineFurious
LeggiLe avventure di Mister Noir: Caccia alla cacciatrice 5
NOTA DELL’AUTORE
Il racconto, manco a dirlo, è di pura fantasia; tuttavia, alcune cose è meglio specificarle.
La località di Misterbianco esiste, e, appena il mio amico Enzo, il libraio “notturno” di Celle Ligure con cui trascorro molte nottate estive, me ne ha parlato, non ho saputo resistere e ho mandato Mister Noir lì.
Poi, secondo un sito Internet che ho consultato, “Giuffrida”, “Puglisi”, e “Russo”, sono tra i dieci cognomi più caratteristici di Misterbianco; i personaggi, tuttavia, sono di mia totale invenzione, e nessuno di loro si ispira a persone reali.
L’unico personaggio reale che compare è Daniele che, avendomi aiutato nella descrizione del locale Il Gatto e la Volpe, gli promisi un “cameo”. Lui è veramente buono e “giocherellone” come appare nel racconto, ma la scena che lo vede protagonista è ovviamente inventata.
Alcune cose, come l’amicizia, non si possono dimenticare, e la cascina di Castelletto Ticino vuole essere un piccolo omaggio ad un grande amico d’infanzia, Luciano, che ormai, purtroppo, non vedo più da due vite: la mia e la sua
Le avventure di Mister Noir: Caccia alla cacciatrice 4
NOTA DELL’AUTORE
Il racconto, manco a dirlo, è di pura fantasia; tuttavia, alcune cose è meglio specificarle.
La località di Misterbianco esiste, e, appena il mio amico Enzo, il libraio “notturno” di Celle Ligure con cui trascorro molte nottate estive, me ne ha parlato, non ho saputo resistere e ho mandato Mister Noir lì.
Poi, secondo un sito Internet che ho consultato, “Giuffrida”, “Puglisi”, e “Russo”, sono tra i dieci cognomi più caratteristici di Misterbianco; i personaggi, tuttavia, sono di mia totale invenzione, e nessuno di loro si ispira a persone reali.
L’unico personaggio reale che compare è Daniele che, avendomi aiutato nella descrizione del locale Il Gatto e la Volpe, gli promisi un “cameo”. Lui è veramente buono e “giocherellone” come appare nel racconto, ma la scena che lo vede protagonista è ovviamente inventata.
Alcune cose, come l’amicizia, non si possono dimenticare, e la cascina di Castelletto Ticino vuole essere un piccolo omaggio ad un grande amico d’infanzia, Luciano, che ormai, purtroppo, non vedo più da due vite: la mia e la sua
Le avventure di Mister Noir: Caccia alla cacciatrice 3
NOTA DELL’AUTORE
Il racconto, manco a dirlo, è di pura fantasia; tuttavia, alcune cose è meglio specificarle.
La località di Misterbianco esiste, e, appena il mio amico Enzo, il libraio “notturno” di Celle Ligure con cui trascorro molte nottate estive, me ne ha parlato, non ho saputo resistere e ho mandato Mister Noir lì.
Poi, secondo un sito Internet che ho consultato, “Giuffrida”, “Puglisi”, e “Russo”, sono tra i dieci cognomi più caratteristici di Misterbianco; i personaggi, tuttavia, sono di mia totale invenzione, e nessuno di loro si ispira a persone reali.
L’unico personaggio reale che compare è Daniele che, avendomi aiutato nella descrizione del locale Il Gatto e la Volpe, gli promisi un “cameo”. Lui è veramente buono e “giocherellone” come appare nel racconto, ma la scena che lo vede protagonista è ovviamente inventata.
Alcune cose, come l’amicizia, non si possono dimenticare, e la cascina di Castelletto Ticino vuole essere un piccolo omaggio ad un grande amico d’infanzia, Luciano, che ormai, purtroppo, non vedo più da due vite: la mia e la sua
03. Black Belt, il colore senza macchia
Dal Giappone un film in cui, caso rarissimo, vengono mostrate tecniche di “vero” karate: atleti fenomenali mettono in scena un’arte marziale non spettacolare ma molto efficace
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