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I poeti morti non scrivono gialli
4 su 5
di Björn Larsson
Döda poeter skriver inte kriminalromaner. Ett slags kriminalroman , 2010, Iperborea, 2011
80. I libri di Onan
Un romanziere che diventa santone scrivendo libri su come farcela “da soli”: il suo nome? Onan! Analisi dell’episodio più densamente pseudobiblico della serie “Millennium”, dove Lance Henriksen interpreta anche il detective pulp Rocket McGrain
LeggiPredatori
Predatori animali, predatori umani. Estinzione per gli uni, proliferazione per gli altri
LeggiEcoprofughi - Migrazioni forzate di ieri, di oggi, di domani
Migrare non è peccato. Si è sempre migrato. Migrare ha fatto del bene alle specie. Donne e uomini che ne obbligano altri a migrare non va bene, sia quando avviene come conseguenza voluta di un conflitto oppressivo (guerra, schiavitù, persecuzione), sia quando avviene come conseguenza involontaria di comportamenti sociali (i cambiamenti climatici antropici), tanto più se si è coscienti dell’effetto e se proseguire i comportamenti diventa scelta consapevole che obbligherà (altri) a migrare.
(Valerio Calzolaio)
Czissar contro Scotland Yard e altri racconti
3 su 5
di Eric Ambler
A Bird in the Tree; The Case of the Overheated Flat; The Case of the Landlady's Brother, 1940, Mursia, 2011
63. Pseudobiblia da citazione 3
Si conclude questo breve excursus sulle opere e sugli autori inventati esclusivamente per essere citati nelle epigrafi di romanzi e capitoli. Vogliamo chiudere con un po’ di poesia...
LeggiChristian Mørk
Al Courmayeur Noir Festival abbiamo intervistato Christian Mørk, autore del bellissimo Darling Jim, pubblicato in Danimarca nel settembre 2007 dalla casa editrice Politikens Forlag, con 50.000 copie vendute e una traduzione in altri tredici paesi. Darling Jim è approdato in Italia grazie a Marsilio che l'ha voluto per "i gialli" delle "farfalle".
Il romanzo è un moderno thriller gotico con elementi ispirati alla mitologia irlandese, che reinterpreta in chiave contemporanea la figura del licantropo. Leggendo il libro ed intervistando Christian Mørk abbiamo capito quanto l'originalità della sua scrittura proceda di pari passo con la necessità di proporre storie coinvolgenti, estremamente lontane da ogni clichè. Durante questa chiacchierata, tradotta gentilmente da Chiara de Stefani, Christian ci ha rivelato le sue abitudini di scrittura, il suo rapporto profondo conl'atto narrativo e soprattutto ha dispensato qualche interessante consiglio...
Il sito dell'autore è http://www.christianmoerk.com/
Quella notte alla Diaz. Una cronaca del G8 a Genova
A volte speriamo di lasciare un segno del nostro passaggio su una superficie; a volte scegliamo di non farlo. A volte non troviamo il modo e in alcuni casi qualcuno ha il potere di cancellare le nostre tracce.
Difficile dire quale sia la superficie adatta per lasciare quell’orma, affinché rimanga visibile a lungo e mantenga i suoi contorni quasi integri. Il fumetto è dotato di quel poter dire e si presenta come una delle superfici possibili perché è in grado di superare i limiti spesso sommessamente imposti all’atto creativo e al suo fruitore. Sono i testimoni, coloro che dovrebbero portare nello spazio e nel tempo - oltrepassando confini fisici, sociali, culturali e linguistici - la traccia della propria esperienza, se è vero che possiamo arrivare in luoghi diversi e ovunque solo attraverso lo sguardo di altri e altri ancora.
Cicatrici di Gianluca Morozzi
Una grande città del Nord Italia. Qui "Cicatrici" (Guanda, 2010) racconta una storia nella storia, una matrioska i cui pezzi più piccoli si inseriscono perfettamente nella scatola madre. Una psicologa che riporta la sua vicenda personale, quando la professione l’ha messa a contatto con un assassino, Nemo Quegg, che le ha riportato – altra matrioska – la sua storia spaventosa, all’interno della quale una ragazza-vittima (e in seguito carnefice) narra una parte della sua vicenda. Con incastri spiegabili col metafisico, con la metempsicosi e coi destini incorciati, il cerchio si apre all’inizio (e si chiuderà alla fine) con un sanguinoso evento avvenuto sessant’anni prima in Irlanda, quando un padre, senza apparente motivo, ha deciso una notte di sterminare la propria famiglia, partendo dalla moglie e dal figlio maschio...
Una grande prova di scrittura e tensione che lascia il lettore col fiato sospeso fino alla fine. Ma anche dopo aver chiuso il libro, quando alcune pagine sospese tra la vita e la sua cessazione tornano in mente, limpide senza pretese escatologiche:
«Siamo morti, signora?».
La signora sorrise di nuovo.
«Le vostre vecchie vite sono terminate, sì. Questo è un luogo di passaggio. Vi è stato concesso un po’ di tempo per riprendervi e salutarvi, prima di tornare nel mondo della carne».
Intervista a Luigi Romolo Carrino
"Avere un DNA intrecciato con i vicoli di Napoli ti dà - mi pare - una marcia in più. È come se ci fossero altri gradi di visione, è come se – paradossalmente – ci fosse qualcosa da vedere oltre i 360 gradi. In realtà, tutte le volte che la geografia impatta sulla scrittura c’è una marcia in più. Recentemente ho letto molti autori sardi e, sebbene siano diversi l’uno dell’altro, c’è una madre comune, un modo di gestire la frase, un odore delle scritture che si somiglia. Accade anche agli scrittori campani".
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