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Il ricordo dell’amore
4 su 5
di Aminatta Forna
Cavallo di ferro
Il Trio dell'arciduca
4 su 5
di Hans Tuzzi
Bollati Boringhieri, 2014
Massimiliano Nuzzolo
Credo che le vite di Thomas ed Elisa, proprio per il carattere che li contraddistingue, appartengano esclusivamente a loro stessi e stiano in perfetto equilibrio, o disequilibrio se lo si preferisce, tra scelte e vuoti. Thomas è l’uomo “assurdo” senza mezzi termini, privo di “memoria”, di fardello, di background, “liberato” direbbe Albert Camus, ma inevitabilmente incatenato al passato a causa della sua Storia, delle persone che lo circondano e dell’immagine (e del mondo) che queste persone hanno costruito e conservano di e per lui
LeggiLa storia della Legione: sangue e onore a El Moungar
Concludiamo questo primo ciclo di avventure con i Legionari dell’era gloriosa ricordando un episodio minore ma ugualmente importante della conquista del Nord Africa
LeggiMaurizio De Giovanni
La mancanza di luce genera ansia, i mostri si manifestano nell'oscurità, dove si può nascondere l'ignoto e l'inquietante. E poi c'è il buio dell'anima, l'orrore che ci portiamo dentro
LeggiMarcos Chicot e l'assassino di Pitagora
Intervista all'autore del grande thriller a sfondo storico portato in questi giorni in libreria dalla Salani
LeggiIl delitto dell'Immacolata
2 su 5
di Domenico Cacopardo
Marsilio, 2014
Umberto Lenzi
In occasione dell'uscita del suo ultimo romanzo "Il Clan dei Miserabili" abbiamo intervistato uno dei maestri del film poliziesco all'italiana, regista di “Milano odia: la polizia non può sparare” (1974), “Roma a mano armata” (1976) e “Napoli violenta” (1976)
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