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Toy Story 3 - La grande fuga
4 su 5
Toy Story 3, Usa, 2009, Animazione
di Lee Unkrich
Mogavero e il weird western
Alfredo Mogavero è nato nel 1979 a Salerno, dove tuttora vive. Inizia a scrivere col fantasy, che abbandona presto per spostarsi verso l’horror, il noir e la fantascienza, dove può dare libero sfogo alla sua passione per i B-movies anni ’50, le tematiche ultraterrene e un certo disagio esistenziale mutuato dalla lettura di Bukowski. Nel 2010 pubblica per la collana Eclissi di Edizioni XII la raccolta di racconti Six Shots, di genere weird western, e su quest’opera ci siamo fatti un’interessante chiacchierata
LeggiStrane cose, domani di Raul Montanari
Una storia che parte dalla pioggia e si concluderà nell’aria
Leggi[73] Piernicola Silvis e Gli anni nascosti
Anni '80 e '90, Italia: per poter attuare con successo un colpo di stato minuziosamente programmato che instaurerebbe nel Paese una dittatura di tipo argentino, un gruppo di potere formato da militari, imprenditori e alte cariche dello stato deve assolutamente entrare in possesso dell'inquietante dossier Ksenofont, il documento che contiene lo sconvolgente segreto che, se svelato, riscriverebbe completamente la Storia d'Italia dalla seconda guerra mondiale in poi
Leggi32. Libri da ardere
Un elemento accomuna molti pseudobiblia: la distruzione mediante fuoco. Ecco tre casi in cui l’autore cede alla realtà e, a fine romanzo, fa uscire di scena i propri libri falsi in una fiammata
Leggi20. Gazzetta Marziale 1. Intervista a Stefano Di Marino
La Gazzetta dello Sport presenta una collana di DVD con il meglio del cinema marziale asiatico, un’operazione unica nel suo genere con un ospite d’eccezione: il “Dragon Forever” Stefano Di Marino
Leggi19. Titoli pazzi
Ogni genere cinematografico ha conosciuto nel nostro Paese un fiorire di "titoli pazzi", roboanti e discutibili: i film di arti marziali in particolare ne hanno visti di tutti i colori
LeggiPierluigi Porazzi e le ombre
Romanzo che vede entrare Pierluigi Porazzi nella scena letteraria da un porta d’ingresso importante come quella della Marsilio(collana farfalle), “L’ombra del falco” è metafora animale di un predatore umano che terrorizza una cittadina apparentemente tranquilla del friulano. Come la sola ombra del rapace, alto nel cielo, provoca la fuga dei cuccioli o li blocca nel loro spavento di marmo, così un serial killer scardina la serenità dei locali colpendo con un modus operandi che prevede una macabra ritualità: le sue vittime sono ragazze giovani i cui corpi riportano segni di tortura prae-morteme vengono ritrovati teatralmente macabri: la cavità toracica è aperta e gli organi sono stati asportati con perizia chirurgica. L’autore ha risposto alle domande che mi son venute in mente dopo aver letto d’un fiato il suo libro.
Leggi17. Scene dalla vita di un Pit Fighter
Piccola rassegna dei film di arti marziali che trattano il tema dei combattimenti clandestini e dei loro eroi: i Pit Fighter
LeggiI desideri neri di un cariolante, Sacha Naspini
Scrivere è come metterti lì e infilarti una mano in pancia, entrando dalla bocca. Come dentro a un sacco, fino al gomito, senza sapere cos’è che ti può mordere là dentro. Più vai giù, più fa male, più è rischioso. E più ti diverti. Lucidamente.
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