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Sofia Bolognini, Alba Nuova
Due messaggi recapitati in redazione. Da un personaggio misterioso e dalla sua giovane autrice. Noi ci limitiamo a pubblicarli, per dare loro voce e ascoltar fluire i loro pensieri
LeggiChristian Mørk
Al Courmayeur Noir Festival abbiamo intervistato Christian Mørk, autore del bellissimo Darling Jim, pubblicato in Danimarca nel settembre 2007 dalla casa editrice Politikens Forlag, con 50.000 copie vendute e una traduzione in altri tredici paesi. Darling Jim è approdato in Italia grazie a Marsilio che l'ha voluto per "i gialli" delle "farfalle".
Il romanzo è un moderno thriller gotico con elementi ispirati alla mitologia irlandese, che reinterpreta in chiave contemporanea la figura del licantropo. Leggendo il libro ed intervistando Christian Mørk abbiamo capito quanto l'originalità della sua scrittura proceda di pari passo con la necessità di proporre storie coinvolgenti, estremamente lontane da ogni clichè. Durante questa chiacchierata, tradotta gentilmente da Chiara de Stefani, Christian ci ha rivelato le sue abitudini di scrittura, il suo rapporto profondo conl'atto narrativo e soprattutto ha dispensato qualche interessante consiglio...
Il sito dell'autore è http://www.christianmoerk.com/
Quando il Professionista entrò nel carcere femminile
Da ‘Fuga da El Diablo’ (prima edizione Segretissimo e poi ristampata in TEA- c Stephen Gunn-1996)
LeggiStefano Cafaggi, Senza ritorno
A spasso per Milano, tra finzione e realtà
LeggiTecniche di resurrezione: intervista a Gianfranco Manfredi
Gianfranco Manfredi è nato a Senigallia (Ancona) nel 1948. Vive e lavora a Milano dove si è laureato in Storia della Filosofia all'Università degli Studi, con una tesi su Jean Jacques Rousseau e le classi, relatore Mario Dal Prà.
La sua attività artistica spazia dalla narrativa al cinema alla musica: autore e interprete di celebri canzoni, nonché scrittore di saggistica musicale, ha pubblicato numerosi romanzi, racconti, articoli, ha scritto per il teatro e ha sceneggiato fumetti.
Lo abbiamo intervistato sul suo romanzo “Tecniche di resurrezione” (Gargoyle Books, 2010)
Luna Park
Dalla Cecenia a Coney Island: l'odissea nella Storia di Alex Strelnikov
LeggiCicatrici di Gianluca Morozzi
Una grande città del Nord Italia. Qui "Cicatrici" (Guanda, 2010) racconta una storia nella storia, una matrioska i cui pezzi più piccoli si inseriscono perfettamente nella scatola madre. Una psicologa che riporta la sua vicenda personale, quando la professione l’ha messa a contatto con un assassino, Nemo Quegg, che le ha riportato – altra matrioska – la sua storia spaventosa, all’interno della quale una ragazza-vittima (e in seguito carnefice) narra una parte della sua vicenda. Con incastri spiegabili col metafisico, con la metempsicosi e coi destini incorciati, il cerchio si apre all’inizio (e si chiuderà alla fine) con un sanguinoso evento avvenuto sessant’anni prima in Irlanda, quando un padre, senza apparente motivo, ha deciso una notte di sterminare la propria famiglia, partendo dalla moglie e dal figlio maschio...
Una grande prova di scrittura e tensione che lascia il lettore col fiato sospeso fino alla fine. Ma anche dopo aver chiuso il libro, quando alcune pagine sospese tra la vita e la sua cessazione tornano in mente, limpide senza pretese escatologiche:
«Siamo morti, signora?».
La signora sorrise di nuovo.
«Le vostre vecchie vite sono terminate, sì. Questo è un luogo di passaggio. Vi è stato concesso un po’ di tempo per riprendervi e salutarvi, prima di tornare nel mondo della carne».
Il fioraio di Perón
Per capire una realtà non si possono leggere solo libri. Devi calarti in un contesto, parlare la lingua che si parla per strada, respirare l'aria di una città, percorrerne i viali, montare sugli autobus, discendere nella metropolitana, stazionare nei bar, partecipare agli eventi culturali, andare nelle manifestazioni di piazza. Poi è importante parlare con testimoni chiave di un'epoca, infilarsi nelle loro case, registrare e sbobinare.
LeggiIntervista a Luigi Romolo Carrino
"Avere un DNA intrecciato con i vicoli di Napoli ti dà - mi pare - una marcia in più. È come se ci fossero altri gradi di visione, è come se – paradossalmente – ci fosse qualcosa da vedere oltre i 360 gradi. In realtà, tutte le volte che la geografia impatta sulla scrittura c’è una marcia in più. Recentemente ho letto molti autori sardi e, sebbene siano diversi l’uno dell’altro, c’è una madre comune, un modo di gestire la frase, un odore delle scritture che si somiglia. Accade anche agli scrittori campani".
LeggiSerge Quadruppani
Quando osserviamo quello che succede ogni giorno ci chiediamo “chi c’è dietro?” La realtà è sempre più un giallo. Nero è diventato tutto il sistema e quindi lo scrittore deve descrivere il profitto, la manipolazione, lo sfruttamento. La realtà somiglia alla trama di un noir anche se spesso questa sopravanza la fiction
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