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Perché James Bond piace ancora
007 era tutto quello che il suo inventore Ian Lancaster Fleming voleva essere nella sua vita
LeggiSeminerio pop
Una lettura del romanzo "Il volo di Fifina" di Domenico Seminerio.
LeggiLanteri & Luini: quando il giallo è per due
Torna con "Bruja", pubblicato da Todaro, una delle coppie più interessanti e collaudate del giallo italiano. Maurizio Lanteri e Lilli Luini ci parlano del loro romanzo, dei loro progetti, della scrittura e di altro ancora...
Leggi14. Dodici dannati e tredici assassini
Una divisione militare, un romanzo, due film... chi ha ispirato chi? La storia di come tredici soldati divennero galeotti, poi assassini e poi dannati: ma sempre comunque... “sporchi”
LeggiDanilo Arona
In attesa del suo nuovo e particolarissimo libro, in uscita a luglio, abbiamo incontrato forse l’unico scrittore italiano che abbia fondato la propria poetica sull’affascinante inquietudine del contagio mentale
LeggiIl vento porta farfalle o neve
Come si lega il viaggio magrebino di un killer con la più grave tragedia che abbia colpito la Marina mercantile italiana dal secondo dopoguerra, ovvero con quel 10 aprile 1991 in cui la Moby Prince, ancorata a tre miglia dal porto di Livorno, entrò in collisione con la petroliera Agip Abruzzo? Lo svela Francesco Aloe nel suo romanzo Verdenero, “Il vento porta farfalle o neve”.
Leggi74. Io, libertino
A forza di chiedere notizie su un libro inesistente, si finisce per farlo diventare reale. È successo più volte, e chissà che oggi non ci siano le premesse perché avvenga in Italia
LeggiWulf Dorn
Il 5 maggio è stato pubblicato il thriller Il superstite dello scrittore tedesco Wulf Dorn. Già nel 2010 è stato pubblicato con grande successo il suo romanzo d'esordio "La psichiatra". Abbiamo approfittato della presenza dell'autore, nel nostro paese nei giorni 4-5 maggio per intervistarlo
LeggiÈ tutto a posto, intervista a Deborah Gambetta
È da poco uscito per Edizioni Ambiente, nella Collana Verdenero, “È tutto a posto”, della scrittrice torinese Deborah Gambetta.
La copertina è esplicita: un cane rintanato in un angolo, i suoi occhi e le sue orecchie basse anticipano il tema di fondo su cui si dipanerà un toccante romanzo di 220 pagine: «Ogni giorno che lavoravo, tenevo in braccia beagles rannicchiati e sentivo il loro naso umido sul mio collo. Li vedevo lottare per cercar di fare uscire le zampe fuori dalla gabbia di acciaio di 90 per 90 centimetri nella quale erano chiusi a chiave. Ho visto i miei colleghi picchiarli, urlargli contro, farli oscillare per aria...»
In morte di un talebano
L’uomo giusto ucciso al momento giusto: forse “troppo” giusto, visto che questo lavoro di intelligence assomiglia ad un escamotage letterario. Il parere di alcuni scrittori esperti di thriller
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