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2010. 1° classificato
Alla soglia dei cinquant'anni, Danny Fumoso non aveva perso un briciolo dell'agilità fisica e mentale che avevano fatto di lui il miglior killer su commissione
Leggi[51a] Ora zero. Un racconto in regalo 1
"Ora Zero" mi consentiva di riprendere, aggiornandoli, diversi personaggi che esistevano già dal tempo di ‘Pista cieca’ e ‘L’Ombra del Corvo’. I tempi, però, erano cambiati e anche molte delle influenze televisive e letterarie mi spingevano a creare una storia tutta europea che si allontanava un po’ da quanto avevo già fatto in precedenza
LeggiJack Ketchum
“Di una cosa sono sicuro: la Disney non produrrà mai un film tratto da un romanzo di Jack Ketchum” (Stephen King)
Leggi12. Pugni in gabbia: il genere "marzial carcerario"
Quattro titoli statunitensi per gettare uno sguardo su cosa succede quando le star marziali... finiscono in carcere!
LeggiChe fine ha fatto Mr. Y
3 su 5
di Scarlett Thomas
The End of Mr. Y, 2006, Newton Compton , 2009
11. Intervista a Richard Norton
Un artista marziale a tutto tondo che è stato anche bodyguard dei divi, stuntman ed attore di film marziali. Richard Norton ha accettato con simpatia e grande disponibilità di parlare a CineFurious
LeggiC'era una volta a Los Angeles
Tap aveva fatto il suo lavoro e ora Mickey aveva di fronte il killer più temuto d'America
Leggi06. Zatoichi diventa donna
Dopo quasi trenta film, svariati telefilm, un remake statunitense e uno “à la Kitano”, il mito di Zatoichi travalica i confini del sesso: ha già fatto il giro del mondo il film "Ichi", dove il personaggio veste panni femminili!
LeggiIntervista a Giulio Mozzi
... pensarci 14 volte prima di inviare a qualcuno un manoscritto e ricordarsi che, se viene dato un rifiuto, non è perché gli editori sono cattivi, ma probabilmente perché quello che è stato scritto non è bello. Ciò significa affrontare qualunque cosa con una prospettiva che ammetta il fallimento: è possibile scrivere e fallire
Leggi05. Il nastro bianco, niente di nuovo sotto Bergman
Storia di uno Spettatore che va a vedere speranzoso “Il nastro bianco” di Michael Haneke, forte dell’aver gustato altri suoi due film precedenti, e si ritrova a chiedersi: che fine ha fatto il regista?
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