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L'incipit di Fabio Mundadori
Cosa c’entra un’antica chiesa sconsacrata con una casa di cura di prossima demolizione?
Ed insieme cosa hanno a che fare con un dipinto e l’antica famiglia di possidenti terrieri che lo conserva?
E perché una setta che si fa chiamare “I Legati di Satana” dovrebbe temere un ragazzino tanto da volerlo uccidere?
Queste le domande alle quali è chiamato a dare risposta il commissario Sammarchi. Catapultato dalla grande città in un piccolo paese di campagna, per risolvere un apparentemente semplice caso di omicidio, il poliziotto si troverà invece a districare una matassa di eventi che si snoda lungo l’arco di molti anni.
125. Il Pipistrello e la Scrittrice
Quando una scrittrice di romanzi gialli si ritira in una villa di campagna sappiamo tutti cosa succederà: nascerà un delizioso “libro falso”. In questo caso, però, nascerà anche... Batman!
LeggiCosa sai della notte
4 su 5
di Grazia Verasani
Feltrinelli, 2012
Alle origini del Punisher [4]
Abbiamo lasciato Frank Castle in carcere, e cosa gli succede lo sappiamo grazie al suo eterno amico-nemico Devil: un momento di scontro fra i due e di autoanalisi per il Punitore
LeggiCosa sai della notte
5 su 5
di Grazia Verasani
Feltrinelli, 2012
112. Il seme della follia
Uno dei film più pseudobiblici di sempre sotto la lente di un ospite d’eccezione: quando un amante di Lovecraft studia un’opera nata dall’amore per lo stesso autore, la realtà comincia a mutare
LeggiAlfredo Mogavero
Incontro con un autore fuori da ogni schema ma con una grande qualità: ammaliare il lettore
LeggiLa banda degli invisibili
Cosa succede se un gruppo di ottantenni ex partigiani decide di rapire Silvio Berlusconi? Sicuramente ci sarà da ridere… ma anche un po’ da piangere. Un’avventura esilarante ricca di colpi di scena, innamoramenti senili e… file per la pensione.
Leggi2010. 3° classificato - Seconda parte
«Spiegatemi una cosa, però, che ancora non abbiamo avuto il tempo di parlare come si deve», lo incalzò l’appuntato. «Ma come lo avete capito?».
LeggiAlberto Eva
L’espressione “letteratura di genere” mi provoca una eruzione cutanea. Sinceramente, il concetto ha fatto il suo tempo. Solo chi non lo ha capito, continua imperterrito a produrre la ricordata ribongia. Oggi, gli autori più avvertiti scrivono di giallo per parlar d’altro; ovvero, stendono romanzi che non necessitano di appendici classificatorie, anche se hanno il morto incorporato. Ritengo non piccolo merito del giallo italiano quello di aver fermato su carta, nel suo divenire, la storia del nostro Paese: questa la sua funzione (spesso di supplenza, rispetto all’anemica letteratura tout court),
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