Una scatola.
Una piccola scatola di legno. Con sopra un dannato pulsante tentatore.
Un pulsante che, premuto, cambierebbe la vita ad una coppia di giovani sposi, rendendoli ricchi. Ma niente è gratis. Un conto da pagare c’è sempre, anche se a volte magari lo deve saldare un terzo. Come in questo caso: se decideranno di accettare la ricchezza premendo il bottone, i due condanneranno una persona al mondo a morire in cambio del dono ricevuto. Sarà una persona qualsiasi, però… Solo uno sconosciuto.
Il patto, peggio che faustiano (o magari assai più semplice: per chi non ha scrupoli), viene loro proposto da uno strano personaggio, lo stesso che consegna loro la scatola.
Il tempo per decidere è drammaticamente breve e lungo nel contempo: un giorno. Un giorno per cambiare idea, e cambiarla ancora. Per lasciarsi vincere dai dubbi, o vincerli definitivamente.
Premere, o non premere?
E’ su questo dilemma morale - sul quale purtroppo temiamo troppi non avrebbero nemmeno dubbi nemmeno iniziali – che poggia The Box, un film del 2009, diretto da Richard Kelly (che ricordiamo per l’originale Donnie Darko) e interpretato da Cameron Diaz e Frank Langella, in distribuzione a breve nei nostri cinema.
La trama di The Box non è però inedita. Prima di diventare un film, il soggetto era già stato trasposto sullo schermo, per un episodio della nota serie televisiva Ai confini della realtà (The Twilight Zone), con il titolo La pulsantiera.
Ma, all’inizio di tutto, c’è stato un racconto intitolato Button, Button, pubblicato nel 1970 su Playboy (per chi non lo sapesse, tra un’ammiccante playmate e l’altra, la nota rivista ha pubblicato anche svariati ottimi racconti che con l’erotismo non hanno nulla a che vedere), e firmato da un geniale autore, al quale sia la narrativa che il cinema (e quindi i rispettivi amanti e fruitori) devono veramente molto: Richard Matheson.
Button, Button è anche il titolo di punta dell’antologia The Box e altri racconti, distribuita a giugno anche nelle librerie italiane. Il volume è pubblicato da Fanucci Editore, che in questi anni ha avuto il merito di riportare all’attenzione dei lettori italiani, anche più giovani, questo inestimabile autore americano, ristampando alcuni dei suoi lavori più noti, tra romanzi e raccolte: veri classici come Tre millimetri al giorno o Io sono Helen Driscoll, il celeberrimo e celebrato Io sono leggenda (più volte portato sullo schermo, non solo nella più recente versione con Will Smith) e altri (Tre ore di pura follia, Incubo a seimila metri, Ricatto mortale, La casa d’inferno, Duel e altri racconti).
Richard Matheson scrive professionalmente da sessant’anni. E’ nato nel 1926 ad Allende, nel New Jersey. Ha, senza ombra di dubbio, fatto la storia della narrativa fantascientifica e fantastica in genere, dando un contributo fondamentale anche al thriller, all’horror e persino al western. L’influenza della sua narrativa è dichiaratamente riconosciuta anche da autori del calibro di Ray Brabdury e Stephen King. Molte delle sue storie sono – fedelmente o rivisitate – approdate al cinema. Citiamo solo alcuni titoli tra i film basati sulle sue opere: Radiazioni BX: distruzione uomo, L'ultimo uomo della Terra, Angeli nell'inferno, 1975 - occhi bianchi sul pianeta Terra, Dopo la vita, Duel (il primo film di Steven Spielberg!), Nient'altro che guai, Al di là dei sogni, Echi mortali, fino ovviamente a Io sono leggenda e The Box.
E’ stato anche sceneggiatore sia per il grande che per il piccolo schermo. Come scrittore, ha vinto svariati premi, tra cui l’Edgar Allan Poe e il Bram Stoker.
Insomma, Matheson è un autore che, a modo suo, potrebbe anche affermare: io sono leggenda. Noi non lo smentiremmo certamente!
Richard Matheson – The Box. Traduzione di Anna Ricci. Collezione Cinema, Fanucci. Pag. 182. Euro 13,00.
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