Liberamente tratto dal racconto dello scrittore fiorentino Roberto Santini Nero come le formiche, Sotto il mio giardino è il cortometraggio, prodotto dal Centro Sperimentale di Cinematografia, con cui il regista Andrea Lodovichetti e altri capi reparto hanno concluso il triennio didattico alla Scuola Nazionale di Cinema.
Scritto dallo stesso Lodovichetti con Luca Caprara, uscito nel giugno del 2007, e vincitore di numerosi premi tra cui, il premio del pubblico al Beijing Film Academy International Film Festival di Pechino, il primo premio “rivelazione internazionale” al Rhode Island International Film Festival, la menzione “selected work” al JVC International Film Festival di Tokyo, il primo premio miglior cortometraggio internazionale al Garden State International Film Festival nel New Jersey e al Seattle True Independent International Film Festival e il “Silver Award” al Las Vegas International Film Festival, questo breve film, girato nella periferia di Roma e di ambientazione gialla, ha per protagonisti due bambini.
Sotto il mio giardino narra infatti la storia di Marco, interpretato da uno stupefacente Stefano Bottone, bimbo vispo e appassionato di insetti e formiche che, notando la comparsa di un grosso formicaio nel suo giardino, si convince che il vicino di casa abbia ucciso la moglie e l'abbia seppellita nella sua proprietà.
Inizierà quindi una vera e propria indagine, confidandosi con Sara, i cui panni sono vestiti dalla coetanea Alessandra Pellegrino, che però sembrerà non credergli.
Ma Marco non si darà per vinto e continuerà ad indagare.
Il finale non sarà però quello che ci si potrebbe aspettare e le conclusioni a cui giungeranno le forze dell'ordine con l'aiuto di Marco colpiranno e spiazzeranno gli spettatori.
Per quanto riguarda la parte più propriamente tecnica quest'opera colpisce per numerosi aspetti.
Nonostante i giovani protagonisti all'epoca delle riprese avessero entrambe otto anni, si muovono come attori professionisti agli ordini di un cast tecnico molto affiatato e compatto.
La recitazione dei due bambini non è mai sopra le righe e sono del tutto assenti quelle ingenuità che ci si potrebbe aspettare da due giovanissimi attori senza nessuna esperienza di set cinematografici.
Assume poi grande spessore e significato, che si esemplifica nella frase clou del cortometraggio “…puoi fregare tutti, puoi fregare i vicini, puoi fregare la polizia… ma le formiche non le puoi fregare!”, una colonia di formiche, che viene ripresa sotto varie angolature e mostrata nei momenti chiave del film.
Un altro punto a favore di quest'opera è la musica, composta del pianista pesarese Mario Mariani, estremamente avvincente ed adatta a commentare la trama filmica, che non permetterà allo spettatore di staccarsi dallo schermo fino alla parola fine.
Un'ultima curiosità da sottolineare è che il film si è imposto anche al Babelgum Film Festival patrocinato da Spike Lee, dove Lodovichetti ha vinto su 1200 concorrenti provenienti da tutto il mondo il “Looking for a Genius Award”, consegnato dallo stesso Spike Lee al regista durante la cerimonia di premiazione avvenuta a Cannes, durante il Festival del Cinema, nel maggio del 2008.
Alla luce di quanto scritto non possiamo che auspicarci che opere come questa, che scavano a fondo nella psicologia dei personaggi e mettono a nudo un mondo sommerso che sempre più viene alla luce nei fatti di cronaca, riescano ad uscire dal circuito dei festival e delle proiezioni private e vengano sempre di più immesse nel mercato dell'home video da produttori accorti e coraggiosi.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID