Altra grande uscita in edicola nella collana “Bruce Lee e il grande cinema delle arti marziali”, firmato Gazzetta dello Sport e Stefano Di Marino. Un film del 2000 dal cast tecnico ed artistico di tutto rispetto: “China Strike Force” (Leui ting jin ging) è un’altra fenomenale prova registica di Stanley Tong ed è interpretato da un vero poker d’assi internazionali: il cinese Aaron Kwok, la giapponese Norika Fujiwara, l’hawaiiano Mark Dacascos, il rapper statunitense Coolio e il sino-americano Wang Lee-Horn.
Il regista di grandi successi di Jackie Chan come “Supercop” (1992) e “Terremoto nel Bronx” (1995) torna a stupire con un film ricco d’azione.
Nella mafia cinese c’è una pericolosa guerra al vertice: il vecchio capo Ma (Lau Siu-Ming) vede il suo posto messo in pericolo dal giovane e spavaldo Tony Lau (Mark Dacascos) che con l’aiuto dell’americano Coolio (Coolio) vuole attuare un colpo di mano per arrivare ai vertici del potere.
I loro piani però non prevedono l’intervento di Darren (Aaron Kwok) e Alex (Wang Lee-Horn), tenaci poliziotti di Shanghai che, sia per motivi personali che professionali, faranno di tutto per sventare la coppia criminale. Fra le due forze aleggia la presenza di Norika (Norika Fujiwara), ambigua presenza che parteggia per i criminali ma potrebbe avere più di una sorpresa in serbo per gli spettatori.
Inutile nascondere il fatto che la forza del film non è né nella trama né nella sceneggiatura, bensì nella formidabile qualità delle scene d’azione messe in atto da Stanley Tong nella doppia veste di regista e coreografo dei combattimenti. Inseguimenti con auto da Formula1, salti in motocicletta su camion, combattimenti su lastre di vetro sospese a centinaia di metri d’altezza... insomma, una parata di azione mozzafiato che fa dimenticare eventuali pecche del film.
A parte il rapper Coolio e la fotomodella Fujiwara, ovviamente sostituiti da degli stunt double nelle scene d’azione, rimangono fenomenali le coreografie marziali che vedono protagonisti Aaron Kwok e il talentuoso Mark Dacascos (anche se quest’ultimo indossa delle troppo vistose protezioni durante alcune scene, nelle quali l’attore sembra... ingrassare a dismisura!) La star di “Crying Freeman” (1995) e del telefilm “The Crow: Stairway to Heaven” (1998) da tempo ha smesso di interpretare ruoli puramente marziali, come in “Solo la forza” (Only the Strong, 1993) e nel quinto e conclusivo capitolo della saga di “Kickboxer”, ma non rinuncia ad arricchire i suoi personaggi di grande agilità.
Promettente anche Aaron Kwok, sia come atleta che come attore: peccato però che i suoi film siano tutti inediti in Italia.
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