<<....Il prete aprì la porta dopo una mezz'ora abbondante. Era pallido, e non solo per avere respirato l'aria pesante della stanza. «Può entrare, professore. Suo padre vuole parlarle.»
Ludovico si avvicinò al letto. Il viso del moribondo gli apparve molto più disteso, la pelle era tornata di un rosa pallido. La potenza della suggestione è impressionante, pensò.
«Ascolta, Ludovico. Mi sono appena tolto dal cuore un peso che mi assillava da quarant'anni. Il buon padre mi ha dato l'assoluzione e spero che anche il buon Dio mi perdonerà. Ho fatto del male, ma l'ho pagato con gli interessi, finendo per fare ancora più male a me stesso, e a voi. A te e a tua madre. Spero che anche tu potrai perdonarmi.»
Ludovico sentì di avere gli occhi pieni di lacrime.
«Ho raccontato tutto a padre Antioco. Appena qui sarà finita, dovrai accompagnarlo in cantina. Lui ti spiegherà cosa fare.»
«Cosa fare di che?»
«C'è una cosa molto preziosa, in cantina. Frutto di un delitto. Non appartiene né a me né a te. Padre Antioco provvederà a restituirla.»
Le lacrime di commozione del figlio si fermarono di colpo, per fare spazio a un'onda nera di rabbia.
«Ma cos'è questa storia? ! Perché non me l'hai mai detto?»
Il padre lo guardò. «Tu sei come me, Ludovico. Sei avido. E non sai controllarti. Questo buon prete ti aiuterà a non fare cose di cui ti pentiresti.»
«Ma come... come puoi pensare, papà... Ti fidi più di lui che di me? ! Di una persona che hai visto stanotte per la prima volta? Credi che non rispetterei le tue ultime volontà? È sempre la stessa storia, papà, da cinquant'anni!
Tutto quello che ho fatto, tutto quello che ho costruito con le mie sole forze, senza mai chiederti niente, per te non conta un accidente!......>>
E' un brano tratto dalle pagine iniziali del nuovo romanzo di Claudio Paglieri dal titolo La cacciatrice di teste (2010) che troviamo ora in libreria pubblicato dalla Edizioni Piemme nella collana Piemme LineaRossa.
Di Claudio Pagliero, giornalista e scrittore è il terzo romanzo pubblicato da Piemme e segue Domenica nera (Premio Bancarella Sport 2006) e Il vicolo delle cause perse. Romanzi che hanno sempre come protagonista il commissario Marco Luciani.
Nel romanzo tutto parte da una vicenda vecchia di quarant'anni, dal ritrovamento, nelle acque di Ventotene di una antica statua di bronzo priva della testa. Un ritrovamento mai denunciato. Poi in tempi attuali viene ritrovato morto un vecchio pescatore sulla spiaggia di Camogli. Un apparente suicidio che non convince il commissario Luciani, le cui indagini lo porteranno a chiarire fatti ignorati da quarant'anni.
L'autore è giornalista e scrittore, è nato a Genova il 26 settembre 1965. Ha cominciato ad appassionarsi al giornalismo a 16 anni e oggi lavora al «Secolo XIX».
Nel 1989 ha pubblicato i suoi primi due libri, che oscillano, come lui afferma, tra il puro delirio (Magica Samp) e lo studio serio e documentato (una biografia di Agostino Pareto, sindaco genovese di età napoleonica). Dopo diciotto anni e nove libri, continua a inserire elementi ironici nei libri "seri", e amare verità in quelli umoristici.
Il viso scavato ed esangue, i capelli bianchi diventati radi. La morte non fa sconti a nessuno. Forse è per questo che anche un uomo avido e arido come Settimo Ranieri sente il bisogno di alleggerirsi l'anima prima che lo trascini a fondo per l'eternità. La statua in bronzo che giace, priva della testa, nella sua cantina fu pescata quarant'anni prima nelle acque di Ventotene. Ora è arrivato il momento di restituirla al legittimo proprietario: lo Stato italiano. È a suo figlio Ludovico che affida questo compito, ma un tesoro di quella entità può risvegliare appetiti poco leciti, specialmente in un rettore universitario di grandi ambizioni.
Un anno dopo, a Camogli, il mare restituisce un'altra sagoma fredda e rigida: il cadavere di Marietto Risso, pescatore anarchico cui ultimamente la vecchiaia aveva tolto un po' di lucidità. L'ipotesi del suicidio, comoda per molti, non convince il commissario Marco Luciani, che dall'alto del suo metro e novantasette ha la presunzione di vedere un po' più lontano degli altri. Perché le risposte troppo semplici lo lasciano insoddisfatto e, in passato, il suo istinto raramente lo ha tradito. L'indagine, tra identità celate, nuove morti e sospetti che si avventurano in acque non protette, lo porterà a Ventotene, a una storia vecchia di quarant'anni che, come Marietto, chiede ancora giustizia.
La cacciatrice di teste di Claudio Paglieri (2010)
Edizioni Piemme, collana Piemme LineaRossa, pagg. 375, euro 17,00
ISBN 978-88-566-0621-8
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