Che rapporto c'è tra realtà e fiction? In che modo gli schemi e le regole narrative influenzano e mutano le relazioni sociali e i processi di comunicazione? Esiste, oggi, una vera differenza tra conoscenza del diritto e percezione della conoscenza del diritto alterata dai media? La violenza diffusa dalla tv e dagli altri mezzi di comunicazione può determinare il modo di sentirsi più o meno sicuri all'interno di un sistema sociale? Le narrazioni dei serial televisivi incrementano i pregiudizi nei confronti del delitto e della pena? Infine, gli schemi ricorrenti della fiction alimentano la creatività o la banalizzano attraverso la replicazione abitudinaria di meccanismi narrativi sempre uguali perché funzionali alle regole dell'intrattenimento?

 

Il filo conduttore del libro Regole e finzioni - Il sistema giudiziario nella fiction cine-televisiva a cura di Andrea Pitasi, edito da Franco Angeli,  si poggia su questi interrogativi e incrocia sociologia del diritto e sociologia dei processi culturali, con l’intento preciso di analizzare il rapporto tra le regole del diritto e le finzioni (che hanno altrettante regole) della fiction cine-televisiva.

 

Finora le società hanno avuto bisogno di sistemi di significazione che continuano, per il momento, a guidare gli orientamenti comportamentali degli attori sociali attraverso un corpus di valori e di regole. Ma cosa accade quando il senso e i sensi della realtà vanno in cortocircuito, alterati da altri sistemi che cercano di rappresentare il "doppione" mediatico dei primi?

Il diritto è uno tra i possibili modelli di programmazione che fornisce istruzioni al sistema sociale. Esso, tuttavia, interagisce con altri media. Il diritto subisce numerose deviazioni, costruendo universi di senso paralleli vicendevolmente escludentisi. Nel presente volume, frutto di una complessa intelaiatura interdisciplinare, si costruisce un'interfaccia scientifica tra sociologia del diritto e sociologia dei processi culturali, con l'intento preciso di analizzare il rapporto tra le regole del diritto e le finzioni (che hanno altrettante regole) della fiction cine-televisiva.

In esso si confrontano diverse scuole di pensiero della sociologia contemporanea, operanti in Università italiane meridionali e settentrionali, a dimostrazione dell'esistenza di una "sincronizzazione d'intenti" ancora viva nel panorama della ricerca del nostro paese e poco sottolineata nel dibattito attuale.

Nel mondo contemporaneo e globalizzato è sempre più evidente "la relatività del diritto" ed è sempre più lontana la razionalità "astratta" e "universale" che si pretende che esso continui ad avere. Il diritto, allora, si fa plurale e diventa contenitore, mentre i media costruiscono le infinite possibilità delle regole, elencando cataloghi normativi esistenti o ancora da costruire.

 

Regole e finzioni. Il sistema giudiziario nella fiction cine-televisiva a cura di Andrea Pitasi con i contributi di Giselda Cianciola, Lucio D'Alessandro, Simone D'Alessandro, Giovanbattista Fatelli, Emilia Ferone, Ivo Germano, Paola Panarese, Armando Saponaro, Sandra Sicurella, Emanuela Tumulo (Franco Angeli Editore, collana La cultura della comunicazione) pp. 176 - € 18,00 - ISBN 13: 9788856822151

Andrea Pitasi è professore associato confermato presso l'Università degli Studi "G. d'Annunzio" di Chieti-Pescara. Consulente, formatore e analista strategico dirige la collana Teoria dei sistemi e complessità per l'Editore Aracne. Life member dell'International Communication Association (ICA) e della J.A. Schumpeter Society, è stato guest editor dell'opera in tre volumi Future Trends of Communication Strategies apparsa sulla rivista "World Futures" diretta da Ervin Laszlo (New York). Tra le sue pubblicazioni Universi paralleli (2003), Sfide del nostro tempo (2007), Un seimiliadesimo di umanità (2008), Il tempo zero del desiderio (2008, con E. Ferone). Inoltre è socio fondatore e direttore scientifico della World Complexity Science Academy (WCSA).

Indice:

Lucio d'Alessandro, Prefazione. Il diritto nell'eduinfotainment mediatico

Andrea Pitasi, Introduzione: il diritto come fiction?

Simone D'Alessandro, Piano del volume. Realtà e fiction: universi che incrociandosi si doppiano mal digerendosi

Giovanbattista Fatelli, Dal mito alla realtà, andata e ritorno (Realtà e fantasia. Una questione da superare; Guardie e ladri; Nella città l'inferno; Il nero all'opera)

Armando Saponaro, Giselda Cianciola, Fiction televisiva, crimine e criminalistica tra mito e realtà (Il rapporto tra fiction e comunicazione di interesse generale; Comunicazione e televisione; La fiction: elementi e contenuti; La fiction poliziesca: profili socio-sociali; Eduinfotainment? CSI vs. RIS; Realtà del sistema giuridico e realtà mediale: effetto CSI un mito?)

Paola Panarese, Emanuela Tumulo, Effetto CSI. La fiction sul banco degli imputati (Fiction e realtà. Crossino the line; Quelli del DNA: l'introduzione della scienza nella fiction poliziesca; L'effetto CSI. Fino a prova contraria; Frammenti di realtà: il difficile rapporto tra scienza e diritto; In conclusione: i soliti sospetti)

Emilia Ferone, Il sistema giudiziario nella fiction cine-televisiva tra approccio scientifico-tecnologico e bolla speculativa dei diritti (Dall'estremismo tecnologico al buonismo relazionale: differenze valoriali tra fiction americana e fiction italiana; L'illusione della sicurezza: le fiction come costruzione memetica della realtà; Hard Stave vs. Soft State: differenze sistemiche e sociali nella costruzione memetica della realtà)

Ivo Germano, "Per scelta o per fiction": uno sguardo sulla rappresentazione del processo nella fiction cine-televisiva (La costruzione sociale del crimine e il rapporto con i media; Le logiche culturali della fiction; Perry Mason: un modello di drammaturgia sociale; Pratiche rituali e registri narrativi)

Sandra Sicurella, La vittima: persona offesa solo dal reato? (La rappresentazione cine-televisiva del sistema giudiziario tra realtà e finzione; La violenza sessuale, i media e l'abuso degli stereotipi; La rappresentazione della vittima in "The accused" (Sotto accusa); La realtà: processo per stupro, 1978; Dalla finzione alla realtà: i due processi a confronto)

Simone D'Alessandro, Fiction: canovaccio routinario dei processi creativi, strumento anacronistico per la ri-negoziazione di norme e valori (La scolarizzazione del talento: dagli atti creativi agli atti meramente "generativi"; La scomparsa della "funzione autore"; L'eterno ritorno della modernità nella post-modernità che si mischia allo shopping dei diritti; La perdita della dimensione dell'errore nel processo creativo; Tra fiction e postmodernità: un ritorno alla tradizione degli aedi?)

Riferimenti bibliografici