La nuova collana LineaRossa della Edizioni Piemme, ha la ferma intenzione di farci conoscere i più grandi autori di noir e thriller e in questa ottica arriva in libreria il romanzo Nei luoghi oscuri (Dark Places, 2009) della scrittrice americana Gillian Flynn.
L'autrice ha esordito nel campo del thriller con il romanzo Sulla Pelle (Piemme, 2008) un romanzo che ha avuto un grande successo vincendo due Dagger Awards ed è stato finalista all'Edgar Award. Ora conferma la sua bravura con questa sua seconda opera.
Nei luoghi oscuri è la storia di una lunga fuga, non fisica ma nella mente di una bambina che per sfuggire all'orrore al quale ha assistito si costruisce un mondo di bugie, ma in queste bugie resta "preso" suo fratello Ben che finisce in prigione.
Tutto ha inizio quando Libby, la protagonista assiste all'uccisione di sua madre e delle sue sorelle durante un rito satanico, Libby aveva sette anni e di queste uccisioni accusò suo fratello che aveva diciassette anni.
Sono passati ventiquattro anni e Ben è ancora in prigione mentre lei ha sempre vissuto di beneficenze.
Ma qualcosa o qualcuno interviene e convince Libby a riandare indietro nel tempo con la memoria a tornare a quel fatidico 2 gennaio 1985 giorno dell'eccidio e a ricostruire pezzo per pezzo l'accaduto traumatico che portò la bambina di allora ad accusare il fratello, sino ad arrivare a una verità sconvolgente.
Gillian Flynn è nata a Kansas City, è cresciuta in Missouri ma vive a Chicago con suo marito. Figlia di un professore di cinema e di un'insegnante di lettura, non stupisce il fatto che sia diventata critico televisivo per «Entertainment Weekly». E che ami la letteratura, al punto d'aver scritto un libro (Sulla pelle, Piemme, 2008) che ha vinto due Dagger Awards, è stato finalista all'Edgar Award ed è stato tradotto in venti paesi. Anche con questo suo ultimo thriller, bestseller per il «New York Times», Gillian Flynn colpisce nel segno, eguagliando e superando il successo del suo debutto.
Libby non è una ragazza di buon carattere, non lo è mai stata. C'è qualcosa di cinico e meschino in lei, una sorta di lato oscuro di cui lei stessa ammette l'esistenza e con cui è costretta a fare i conti. Libby aveva sette anni quando sua madre e le sue sorelle furono uccise in un rito satanico. Fu lei ad accusare suo fratello Ben di essere stato l'autore della strage. Ventiquattro anni dopo Ben è in carcere e Libby vive alle spalle delle associazioni di beneficenza che le hanno inviato donazioni per tutti quegli anni.
A cambiare le carte in tavola sarà il Kill Club, una società segreta di "feticisti del crimine", i cui soci sono convinti dell'innocenza di Ben e rintracciano Libby perché lo scagioni. I membri del gruppo le insinuano il dubbio di essere stata manipolata e Libby è infastidita da quei pagliacci fanatici che ficcano il naso nella sua memoria. Ma i soldi che le offrono per tornare a scavare nel suo passato e cercare il vero colpevole della strage le servono. Così Libby inizia una dolorosa ricerca attraverso la quale, a poco a poco, i ricordi riaffiorano da quei luoghi della mente che fino a ora aveva volutamente oscurato. Saranno gli oggetti della sua infanzia e i racconti delle persone che avevano conosciuto la sua famiglia ad aiutarla a ricostruire gli avvenimenti che portarono all'eccidio, fino ad ammettere l'inconsistenza della sua precedente testimonianza. Insospettabili verità verranno a galla e Libby ritroverà se stessa, ripartendo da dove aveva iniziato: in fuga da un killer.
Nei luoghi oscuri di Gillian Flynn (Dark Places, 2009)
Traduzione Barbara Murgia, Edizioni Piemme, collana Piemme LineaRossa, pagg. 430, euro 18,00
ISBN 978-88-566-0569-3
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