Inizio fulminante. Sembra Woody Allen in piena crisi depressiva (le lacrime si sprecano…), poi una cameriera se ne esce come poche volte s’è visto, anzi s’è sentito, e tutto inizia a “sbragare”. Non il film, che mantiene una continuità di stile e una capacità di penetrare nelle piaghe di questi tempi sbalorditiva, quanto le vite dei protagonisti.

Ciascuno di loro, Joy (Shirley Henderson), Trish (Allison Janney), Helen (Ally Sheedy) le tre sorelle e gli spasimanti delle prime due, cerca con i miseri mezzi che ha a disposizione di rimettere insieme interi tranci di vita che un destino cinico e baro dopato da mariti pedofili e relazioni masochistiche come un tritacarne impazzito ha fatto a pezzettini, e poi, una volta esploso, ha scaraventato tutto attorno.

Perdona e dimentica di Todd Solondz, è un film di Todd Solondz (e non potrebbe essere altrimenti...) che torna ad abitare (quanti?) due schermi nostrani a dieci anni dallo “scandalo” che fu Happyness (per via del tema, la pedofilia, e delle cartoline appiccicate al muro con lo sperma del perverso, nel film, Philip Seymour Hoffman…).

Seppure leggermente inferiore al precedente e con un cast diverso, il travaso delle problematiche da allora (ante 11 settembre) ad oggi, è da applauso, frutto di una capacità di scrittura (premio alla sceneggiatura a Venezia 2009) ma ancor prima di lettura delle scorie che da allora (post 11 settembre) sono ancora più pesanti da smaltire.

Le domande che il film pone sono ardue e scabrose, domande di fronte alle quali la cosa peggiore da fare sarebbe fuggire anziché confrontarsi, domande che spiazzano, che mettono i piedi nel piatto, che sparigliano quel mazzo di misere certezze che ci si porta dietro film dopo film, domande che suonano così: si può perdonare e dimenticare? E perdonare senza dimenticare? Ma soprattutto, come avvisa Mark, il personaggio più enigmatico dell’intero film, un analista di sistemi senza più un briciolo di speranza per il futuro, uno che dice “Mi occupo soltanto della Cina. Tutto il resto è storia. È solo una questione tempo”, cosa succede quando qualcuno dimentica senza perdonare?

Film non semplice Perdona e dimentica, dove la fotografia sfarzosa di Ed Lachman congela in un paradiso che non è mai stato così lontano, tanto i vivi che i trapassati che saltuariamente vengono a far visita a coloro che una volta erano ciò che loro non sono più nella misera convinzione che qualcosa si possa ancora aggiustare…

Piacerà, non piacerà, toccherà il cuore di alcuni, lascerà freddi come ghiaccioli altri.

Però su una cosa credo si possa trovare un accordo, e cioè che un film così pare essere abitato da una strana, affascinante, stringente, disarmante, intelligenza superiore…