E' lei, la madre che non va: l'ho pensato fin dal primo momento, ormai ho fiuto, ho imparato a valutare le persone, difficile che mi sbagli. Intanto, dopo due settimane che la seguivo, avevo già scoperto che tradiva quel poveraccio. Con il proprietario della boutique dove lavora - si fa per dire - part time. Non so da quanto dura la storia ma ha tutta l'aria di essere una situazione stabile in cui la signora si trova benissimo e che le permette di indossare sempre capi firmati che certo non si potrebbe permettere, va a sapere cosa racconta al marito, tanto quello crede a tutto, ci scommetto. E, a parte questo, che, in fondo, potrebbe anche non riguardare Andrea - è il suo benessere, la sua felicità che mi interessano - non ha la minima idea di come dovrebbe essere una mamma vera: corre sempre, ha sempre fretta, non gioca con lui, non l'ascolta. Appena può, lo molla alla baby sitter. L'altro giorno - la signora era impegnatissima in una conversazione infinita al cellulare e con l'altra mano teneva la sigaretta - Andrea ha attraversato con il rosso e, per poco, non finiva sotto una macchina! Ieri, pioveva a dirotto, Andrea si è messo a saltare nelle pozzanghere davanti al portone di casa, bagnandosi scarpe, calzini, jeans e che fa la mammina? Invece di salire subito, come avrebbe fatto qualunque madre con un minimo di discernimento - faceva un freddo cane - si è fermata nell'androne a parlare con una vicina di casa per quasi venti minuti! Il giorno dopo, ovviamente, Andrea aveva il raffreddore.
Comunque, per ora, niente giudizi affrettati: ho altri sei mesi per farmi un'opinione. Devo inquadrare meglio l'altro, l'amante. Di lui, so poco, solo che è single, molto sicuro di sè e che possiede un SUV, pur abitando in città: questa scelta suggerisce già qualcosa sul suo carattere.
Dopo un anno dal primo contatto - è questo il tempo che ho stabilito - prenderò una decisione, per il bene di Andrea. Con lucidità, con ponderatezza.
"Ispettore, le giuro, si è trattato di un incidente, un maledetto incidente! Mi dispiace che sia morta, io stesso ho telefonato subito, ho aspettato l'ambulanza, se fossi stato colpevole di qualcosa sarei fuggito, non le pare? Volevo parlarle, semplicemente parlarle, cercare di farla riflettere sul futuro della sua famiglia, convincerla che la serenità del suo bambino deve venire prima di tutto. Mi sembrava di avere scelto il momento giusto, pensavo di trovarla sola, non potevo sapere che la sorella l'aspettava dentro al bar, è stato un mio errore, a volte può succedere. E' colpa sua se non mi sono potuto allontanare prima che arrivassero i vigili e mi chiedessero i documenti, quella mi s'è aggrappata al braccio, piangeva, stava per svenire, che altro potevo fare? Anche questo comportamento dovrebbe dimostrare la mia buona fede. Lo so benissimo che la patente che vi ho mostrato è falsa, l'ho ammesso subito tanto sapevo che sarebbe saltato fuori, ho capito che ero nei guai appena mi sono reso conto che, per colpa di quell'isterica, m'ero messo in trappola da solo. Vede, nella professione che mi sono scelto, forse è meglio chiamarla missione se non le suona troppo presuntuoso, ho dovuto cambiare spesso domicilio, nome, città ma le mie intenzioni non sono assolutamente morbose, glielo garantisco, e la finalità è una sola. I bambini, ispettore, devono avere una mamma e un papà che si vogliono bene, vivere in un'atmosfera serena, crescere felici. I soldi non sono tutto, glielo posso assicurare per esperienza diretta. Sembra un discorso semplice e scontato, vero? Non è così, purtroppo. Lei ha figli, ispettore?"
"Guardi che qui le domande le faccio io. Continui, l'ascolto."
"Scusi, ha ragione. Comunque, se ha figli, sicuramente lei è un buon padre. Si vede che è una brava persona, è gentile con me e mi sta ascoltando con attenzione, cerca di comprendere il mio punto di vista. Non tutti lo farebbero. Le dicevo che i bambini hanno bisogno di amore, non possono essere maltrattati, presi a ceffoni, chiusi in uno stanzino buio e lasciati senza cibo per giorni, non bisogna costringerli a fare delle brutte cose, cose che non si riesce neppure a dire............"
"Si calmi, la prego. Vuole un bicchiere d'acqua?"
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