Cella 211 – cinque edizioni in Spagna - è il primo romanzo di Francisco Pérez Gandul, con cui è arrivato in finale al Premio Fernando Lara nel 2004. Si tratta di un originale e raffinato thriller carcerario che si avvale di un tema di grande impatto, una trama piena di colpi di scena e un protagonista camaleontico confrontato a un tragico destino. Nella settimana del cinema Noir di Gijon nel 2005 è stato premiato come Miglior romanzo Noir. Gandul sta attualmente lavorando al suo secondo romanzo ed è anche autore di sceneggiature. Edito da Marsilio il romanzo approderà sugli scaffali di tutte le librerie italiane il 14 aprile 2010.
La presentazione del romanzo si svolgerà alle ore 18,00 del 13 aprile a Roma presso la Libreria del Cinema sita in via dei fienaroli 31d. Saranno presenti Jorge Guerricaechevarría (sceneggiatore del film), Marco Di Marco (editor di Marsilio) e presenterà Ettore Siniscalchi (ufficio stampa Istituto Cervantes di Roma).
Il giovane Juan Oliver, al suo primo incarico come secondino in un carcere di massima sicurezza, si presenta al lavoro con un giorno d’anticipo sul primo turno di guardia. Mentre visita il braccio che rinchiude i detenuti più pericolosi ha un mancamento. Nel tentativo di rianimarlo, le guardie lo distendono temporaneamente sulla brandina di una cella al momento vuota: la cella 211. Ma non hanno il tempo di aspettare che Juan si riprenda: il carismatico Malamadre, leader indiscusso dei detenuti più pericolosi, è riuscito ad assumere il controllo del braccio e a scatenare una sommossa. Alle guardie non resta che togliersi da lì al più presto e mettersi in salvo, abbandonando l’ignaro Juan al proprio destino in mezzo ai rivoltosi …
Da questo romanzo è stato tratto il film rivelazione di Daniel Monzón - grande successo di critica al Festival di Venezia 2009 e assoluto trionfatore in patria ai Premi Goya 2010 – nelle sale italiane a partire dal 16 aprile 2010, distribuito da Bolero Film.
«Quando mi capitò tra le mani il romanzo Celda 211, lo lessi tutto d’un fiato e capii immediatamente che avrei voluto portare la storia sul grande schermo. Già l’inizio del racconto era impressionante: introduceva un universo potente, realistico e di grande umanità, e per tutto l’arco narrativo la vicenda si sviluppava mantenendo una tensione a dir poco soffocante, con alcuni colpi di scena memorabili» Daniel Monzón
Hanno scritto del film:
«Bella idea per un thriller spagnolo che tiene lo spettatore con il fiato sospeso fino all'ultima scena» (Maria Rosa Mancuso, Il Foglio)
«Monzón porta sullo schermo il romanzo di F.P. Gandul e offre ottimi spunti di amara riflessione (da che parte bisogna stare, in galera, per essere nel giusto?) e altrettanti momenti di grande cinema» (Valerio Sammarco, Cinematografo.it)
Cella 211 di Francisco Pérez Gandul (Marsilio Eidtore) traduzione di Fabio Cremonesi
Hanno scrito del romanzo:
«Pérez Gandul domina l’arte di raccontare una storia e catturare il lettore sin dalla prima pagina» (El Cultural El Mundo).
«Cella 211 è un romanzo straordinario, sia per l’argomento trattato sia per la qualità insuperabile della caratterizzazione psicologica dei personaggi» (La Nueva España)
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