Tenetevi forte…
La monaca insanguinata di Charles Nodier, a cura di Riccardo Reim, Coniglio 2010.
"E' il momento dei vampiri. Non c'è niente da fare. E quello del diavolo, dei fantasmi, delle streghe, dei morti viventi. Insomma dell'horror, del gotico e dell'occulto". Così inizia un mio articolo pubblicato nel blog "Sugarpulp" (www.sugarpulp.it/critica/lora-del-vampiro) che mi viene a fagiolo anche per la presentazione di questo agile libretto da mettersi pure nella tasca della giacca e tirarlo fuori al momento opportuno.
Perché anche qui si tratta di fantasmi, più precisamente nei racconti brevi di Charles Nodier, nato a Besancon nel 1780, animatore di incontri culturali con Hugo, Musset, Vigny, Saint-Beuve, Lamartine e di'o po'o.
E dunque una monaca coperta da un velo, la veste imbrattata di sangue che appare ogni cinque anni, una cagnetta bianchissima e misteriosa nel cavo di una quercia, una ragazza fiamminga presuntuosa e ricca uccisa dal diavolo, un castello sul lago con relativo fantasma, l'incredulo che si ricrede, e ancora spettri di padri che si rivelano ai figli per riparare vecchi torti o che ritornano per farsi vendicare, il marito assassinato dalla moglie e ritrovato dal fratello, un uomo trasformato in lepre per scontare i peccati.
Poi il lungo racconto di Remigio Zena La confessione postuma, e siamo nel 1850, durante il periodo della Scapigliatura. Un sogno che sembra vero, un viaggio nebuloso di un prete con suo fratello, l'incontro con una morta che ritrova (almeno così pare) nella realtà.
Chiude il gustoso libretto un classico a fumetti Nosferatu, una sinfonia del terrore disegnato da Gianni Grugef. All'inizio la presentazione di Antonio Veneziani e qualche notizia sui due autori.
Dunque racconti brevi, semplici e veloci che rimandano a storie popolari espresse oralmente e vanno dritti alla conclusione, ora in terza ora in prima persona a renderli più credibili. Lungo e articolato, nella tipica esposizione ecclesiastica, quello di Zena.
Ricordo, sempre della stessa casa editrice, Olio di cane dell'"incredibile" Ambrose Bierce. E vi consiglio di non perderlo.
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