Certi film, è il caso di questo Legion di Scott Steward, li si vede più per governo che per lotta, più per tenersi “aggiornati su” quello che passa il convento in tempi di magra, che per vedere se la fortuna qualche volta ti riserva la chicca che non ti aspetti.
Siccome Dio ha perso la fiducia nella razza umana scatena una legione di angeli col compito di distruggerla per sempre. L’arcangelo Michele (Paul Bettany) disubbidisce, l’arcangelo Gabriele no.
Michele difende un gruppetto di umani asserragliati dentro un fast-food in pieno deserto dall’assalto di Gabriele che si serve di una miriade di umani che agiscono in quanto posseduti da altri angeli (ad ogni buon conto c’è dimezzo una nascita e quindi un nuovo messia che promette una nuova era di pace e prosperità…).
I due arcangeli c’hanno ali “da paura” (quando ce le hanno, perché Michele all’inizio se le è strappate per poi ricucirsi come Rambo…), picchiano (e si picchiano…) come fabbri, sfoggiano un look da legionario (romano) e armi da Jeeg Robot, ogni battuta è una sentenza. Un po’ di azione e un po’ di pausa come al solito. Qua e là sembra di vedere lo zampino di Sam Raimi (vedi la vecchietta indemoniata dell’inizio).
Rivedere The Mist per capire come fare quello che va fatto…
Qualcosa di più di un cameo per Dennis Quaid, che si congeda con una battuta da B-movie: “Siamo chiusi!” Booom!!"
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