Dopo una lunga attesa, quanti apprezzano la scrittrice Mo Hayder possono finalmente leggere un'altra sua opera, infatti dal 18 marzo è in libreria il thriller Ritual (Ritual, 2008), terzo titolo della serie Jack Caffery. Questa serie comprende i seguenti titoli:

1. Birdman (1999) -  Birdman

2. The Treatment (2001) -  Il trattamento

3. Ritual (2008) -  Ritual   

4. Skin (2009) -  inedito

5. Gone (2010) -  Inedito

Altri:

Tokyo (2004) -  Le notti di Tokyo

Pig Island (2006) -  Orrore sull'isola

Nel romanzo tutto inizia durante una ricerca "mirata" fatta sul fondo del porto di Bristol. Phoebe "Flea" Marley è brava nelle ricerche subaquee e poco dopo infatti trova una mano umana, staccata dal corpo e una ricerca successiva porta al ritrovamento di una seconda mano.

La polizia indaga per trovare il resto del corpo, ma esami medici indicano che forse la persona alla quale sono state tagliate le mani potrebbe essere ancora viva.

L'indagine è condotta congiuntamente dal Flea e da Jack Caffery da poco trasferito da Londra. I due scoprono che la mani sono di un ragazzo scomparso da poco e questo porta i due a investigare su bande di africani, superstizioni, droga e atroci rituali.

Mo Hayder è inglese, nata nel 1962 a Essex, spirito irrequieto, molto presto abbandona gli studi per recarsi a Londra dove lavora come cameriera, per poi girovagare per il mondo spostandosi dagli Stati Uniti al Giappone e altri paesi dell'Estremo Oriente. Nel contempo studia diplomandosi in cinematografia e in scrittura creativa. Attualmente vive a Bath con il compagno e la figlia e di dedica a tempo pieno alla narrativa.

Un brano dal romanzo:

"Laggiù era buio pesto: sembrava di avere la faccia immersa nel fango. Non aveva senso cercare di vedere ciò che stringeva in mano. In genere, nelle immersioni nei porti e nei fiumi si faceva tutto a tastoni, perciò Flea dovette armarsi di pazienza e lasciare che le dita trasmettessero la forma dell'oggetto su, attraverso il braccio, e che la mente producesse un'immagine. Lo palpò con delicatezza a occhi chiusi. Contò le dita per essere certa che fosse umana, poi le identificò. Prima l'anulare, piegato nella direzione opposta alla sua, al che capì in che posizione si trovasse la mano: con il palmo verso l'alto. In testa le turbinava una miriade di pensieri mentre cercava di figurarsi la disposizione del corpo: sul fianco, probabilmente. Provò a tirarla. Invece d'essere trattenuta dal peso, la mano si sollevò dal fango staccandosi subito dal fondale. Là dove ci sarebbe dovuto essere il polso c'erano solo osso e cartilagine."

 

È buio, nelle acque limacciose del porto di Bristol.

Ma è solo nell'oscurità del fondo marino che il sergente di polizia specializzato in ricerche subacquee Phoebe «Flea» Marley si sente a proprio agio. Soltanto qui, infatti, protetta dalla muta, può essere ve­ramente se stessa e sfuggire ai fan­tasmi del suo passato... È brava nel suo lavoro, Flea: e anche questa vol­ta, scandagliando a tentoni il fonda­le fangoso, trova quello che stava cercando, dopo ia segnalazione di un cittadino. Una mano umana. Una mano a cui non è attaccato nessun corpo.

E dopo pochi giorni, sempre nella stessa zona, viene ritrovata anche l'altra. Ma l'orrore è solo all'inizio: le perizie mediche dimostrano in­fatti che la vittima potrebbe essere ancora viva. Ma dove si trova? Chi ha tagliato quelle mani e perché? Possibile che qualcuno, a Bristol, stia orchestrando un orribile rituale di morte?

 

Ritual di Mo Hayder (Ritual, 2008)

Traduzione Adria Tissoni, Longanesi, collana La Gaja Scienza 955, pagg. 401, euro 18,60

ISBN 978-88-304-2690-0